Il ghiacciaio Presena restituisce i resti di un caduto della Grande Guerra
L'intervento di recupero sul Crozzon di Lares a 3.150 metri di altitudine. Il soldato aveva la divisa dell'esercito austro-ungarico
CARISOLO. A sole due settimane dal rinvenimento dei resti di un caduto della Grande Guerra sul Cornicciolo di Presena, i ghiacciai del Trentino hanno restituito la salma di un altro soldato deceduto durante la Prima guerra mondiale. L’intervento di recupero è avvenuto ieri mattina, 16 settembre, nei pressi del Crozzon di Lares nel gruppo dell’Adamello a 3.150 metri di altitudine. Anche in questo caso il ritrovamento si deve alla segnalazione di due alpinisti che hanno notato nel ghiaccio la presenza di resti umani e allertato la stazione dei Carabinieri di Carisolo.
I tecnici dell'Ufficio beni archeologici della Soprintendenza provinciale per i beni culturali, insieme al Comandante della locale stazione dei Carabinieri e ad un componente della Commissione storico culturale della Sat, accompagnati da una guida alpina, hanno effettuato il prelievo del corpo, una volta ottenute le necessarie autorizzazioni. L'intervento è stato supportato dal nucleo elicotteri della Provincia autonoma di Trento.
I resti del caduto sono stati individuati lungo il versante settentrionale della cima, alle sue estreme pendici. Totalmente scheletrizzati e dispersi su un areale di diversi metri quadrati a causa dell’azione erosiva dei ghiacci, erano ancora in parte inseriti nella divisa di cui si sono conservati numerosi brandelli. Assieme vi erano anche altri oggetti del corredo militare. Alla luce del materiale raccolto si può fin da subito riconoscere un’appartenenza del soldato all'esercito austro-ungarico.
L’operazione di recupero ha previsto, oltre alla registrazione puntuale del luogo del rinvenimento, la raccolta documentata di tutto quanto poteva essere pertinente alla salma, alla sua divisa e ai suoi accessori. Dopo un primo inventario e catalogazione effettuati sul sito, i resti sono stati trasferiti a valle per essere sottoposti ad esame autoptico da parte di un anatomopatologo allo scopo di ricostruire il profilo biologico della salma.
I reperti, dopo i necessari accertamenti volti a verificare la presenza di ulteriori elementi utili ai fini di una possibile identificazione del caduto, saranno affidati ai restauratori della Soprintendenza. Del ritrovamento è stata data la dovuta comunicazione al Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti e alla Croce Nera austriaca.