Il consiglio comunale di Storo è d’accordo: «No ai fascismi»
Storo. Mercoledì sera il consiglio comunale di Storo ha detto un “No” unanime e forte al fascismo e a qualsiasi forma di discriminazione. Un verdetto inequivocabile, dato in risposta alla mozione...
Storo. Mercoledì sera il consiglio comunale di Storo ha detto un “No” unanime e forte al fascismo e a qualsiasi forma di discriminazione. Un verdetto inequivocabile, dato in risposta alla mozione presentata dalle minoranze che intendevano richiamare i colleghi ai valori dell'antifascismo. Risultato: tutti i presenti hanno votato a favore, con la maggioranza che si è tolta qualche sassolino dalle scarpe.
In occasione del Consiglio la sala del municipio di Storo ospitava una sedia e delle scarpe rosse, segno di adesione alla giornata contro la violenza sulle donne del 25 novembre, una scelta molto adeguata alla serata. La mozione è stata letta da Giusi Tonini e ha preso spunto da un episodio che ha visto protagonista il presidente del Consiglio comunale Angelo Rasi per aver messo un "mi piace" alla fotografia di una sfilata di militanti di estrema destra inviatagli su Facebook da un amico per il suo compleanno.
Rasi aveva parlato di un equivoco ma l'opposizione aveva preteso qualcosa di più forte... e la risposta della maggioranza, letta da una commossa ma battagliera Lara Gelmini, forte lo è stata davvero.
«Chiedete che il Consiglio Comunale si esprima per dire no al fascismo - ha detto la responsabile comunicazione del Comune di Storo - il contrario di fascismo, non è comunismo. Il contrario di fascismo è democrazia, non a caso l’articolo 1 della nostra Costituzione sancisce in maniera inequivocabile che la sovranità appartiene al popolo. Abbiamo organizzato consultazioni informali e ci siamo rimessi alla volontà popolare che ne è emersa. Alcuni firmatari della mozione hanno deriso questa scelta di metodo, additandola come debolezza. Non solo. A fine 2016 l’Amministrazione Comunale di Storo ha ospitato l’associazione Più Democrazia in Trentino in una serata al pubblico che si proponeva come scopo la diffusione della cultura e della conoscenza della partecipazione civica. Noi c’eravamo, ma non ci pare di ricordare fosse presente nessun consigliere tra quelli che hanno firmato la mozione».
Una linea ribadita anche nelle conclusioni: «Condividiamo appieno il senso e le parole della mozione che avete presentato - ha scandito Gelmini - ma non lo facciamo da oggi, ieri o da un paio di settimane, per mera convenienza politica. Il nostro no al fascismo viene da lontano e i fatti stanno lì a dimostrarlo».
Ora il presidente Angelo Rasi dovrà organizzare una seduta del Consiglio interamente dedicata ad antifascismo e lotta alle discriminazioni. S.M.