Ignoti prendono a calci la porta del b&b
San Lorenzo, nuovo episodio contro la struttura che ospiterà i 7 richiedenti asilo. Attesa per la messa a norma della caldaia
SAN LORENZO IN BANALE. Emergenza profughi a San Lorenzo in Banale congiunta con la questione della sicurezza. L’arrivo dei sette richiedenti asilo al B & B La Casa di Wilma, ormai prossimo, è sulle bocche di tutti, dopo la segnalazione dei vicini di casa della difficoltà rappresentata dalla caldaia che - a quanto pare - non sarebbe a norma di legge (come raccontato nell’edizione di ieri del Trentino). Il sopralluogo non è ancora stato effettuato, si procederà nei prossimi giorni. Il vicesindaco Rudi Margonari assicura: «Si sono presi contatti con i tecnici di Cinformi per effettuare il sopralluogo congiuntamente, ai prossimi giorni, in modo da riportare la necessaria tranquillità. Sono convinto che insieme alla cittadinanza dimostreremo spirito di accoglienza, mettendo al centro la dignità e il rispetto delle persone».
Da parte di Cinformi c’è la più aperta disponibilità a collaborare per la riuscita dell’inserimento dei sette profughi, che arrivano in paese entro il mese di aprile. Il dirigente provinciale del Dipartimento salute della Provincia, Silvio Fedrigotti si dice sicuro dell’inserimento in comunità. «Cinformi ha preso in affitto il b&b con tutte le carte in regola, quindi mi auguro che tutto vada per il meglio. I sette richiedenti asilo, 4 dalla Nigeria e 3 dal Ghana, arriveranno in parte ancora in fine settimana, in parte la prossima». Da parte sua, la responsabile Claudia Di Dino è a disposizione degli abitanti per fornire informazioni adatte a migliorare il clima dell’inserimento: «Non ci risulta alcuna anomalia. Il Comune - da noi sentito stamane - sta semplicemente facendo verifiche tecniche per controllare che sia tutto in regola ma non esiste alcuna irregolarità accertata e, quindi, non v'è alcuna battuta d'arresto per quanto riguarda l'inserimento dei migranti».
Il danneggiamento. Rimane quindi l’episodio inquietante di domenica sera. Mentre alcuni paesani chiacchieravano davanti all’albergo San Lorenzo, in prossimità della Casa di Wilma, un paio di giovani, estranei alla comunità locale – si dice di accento padano – arrivano in macchina e chiedono del b&b. Noncuranti delle persone presenti in piazza, si avventano contro la porta della struttura con pugni e calci intimidatori, sicuri di essere spalleggiati: ma davanti alla reazione incredula dei presenti, decidono di rinunciare alla “bravata” sgommando, non senza indirizzare ai presenti una velata accusa: «Democristiani, ve ne accorgerete quello che succederà qui presto, con l’arrivo dei profughi!»
Piccato il commento di Sergio Binelli e Grazia Castellini, esponenti giudicariesi di Agire per il Trentino (movimento territoriale che fa capo a Claudio Cia): «È la prima volta nella storia che si vede una caldaia capace di congelare. Questa storia, come tutto il sistema di accoglienza in Trentino, genera molti dubbi fra cui come sia possibile che chi di dovere si sia accorto solo ora che la caldaia in questione non è a norma. Forse le proteste dei cittadini e il risultato dello scorso 4 marzo hanno fatto capire a Zeni e a Tonina che è giunta l'ora di fare una riflessione su questo modello di accoglienza».
«Nelle Valli Giudicarie – proseguono Binelli e Castellini – attualmente sono presenti 32 profughi secondo i dati del Cinformi, e ci permettiamo di affermare che le esperienze non sono state del tutto positive. Infatti non è la prima volta che la cittadinanza non viene coinvolta, ne è un esempio lampante l'arrivo dei profughi a Giustino. Inoltre a Sella Giudicarie il consigliere provinciale Claudio Cia pochi anni fa aveva scoperto che un profugo era stato arrestato e con l'interrogazione depositata per il caso di S. Croce del Bleggio scopriremo i motivi per cui tre profughi sono stati allontanati e espulsi». Binelli e Castellini concludono la nota ribadendo che venga ripensato questo sistema di accoglienza, come anche l'operato del Cinformi in proposito.