Appello ai 30 comuni bagnati dal Chiese per la sua difesa
L’assemblea. Oggi a Gavardo la prima iniziativa collettiva del “Tavolo delle associazioni che amano il fiume e il suo lago d’Idro” contro l’abnorme sfruttamento delle acque
GAVARDO. Un’assemblea pubblica dedicata alla difesa del fiume Chiese e del Lago d'Idro. L'evento si terrà oggi alle 15 nel teatro parrocchiale Pio XI di Gavardo, per quella che rappresenta una delle prime iniziative condotte dal "Tavolo delle associazioni che amano il fiume Chiese e il suo lago d'Idro". All'assemblea sono stati invitati tutti e 30 i sindaci dei Comuni dislocati lungo l'asta del Chiese.
I relatori d’eccezione
Sul palco del teatro parrocchiale si alterneranno numerosi relatori d'eccezione. L'ingegnere esperto in tematiche ambientali Marco Pietropoli, il docente di costruzioni idrauliche dell'Università di Brescia Alessandro Muraca, l'ecologo fluviale Maurizio Siligardi, il sociologo dell'Università di Trieste Giorgio Osti, introdotti dal portavoce del Tavolo Gianluca Bordiga. Fra i temi trattati, quelli che vengono definiti un «abnorme sfruttamento delle acque», la «parziale esistenza ed inefficacia dei controlli», l'«impoverimento della fauna ittica e dell'ecosistema» e l'«inquinamento causato da sversamenti nocivi».
No allo sfruttamento
L'associazione enuncia così i propri obiettivi: «Serve riuscire quanto prima a creare una efficace opposizione alla attuale situazione di sfruttamento abnorme e fuori controllo del nostro fiume Chiese; decine di attività produttive, tra le quali c'è l'agricoltura intensiva che irriga ancora inondando i campi, sono responsabili del suo prosciugamento in vari tratti e del suo inquinamento; il caso più recente e più grave è l'epidemia di legionella, con l'ipotesi che la scarsità d'acqua nel fiume sia una possibile concausa».
La mobilitazione
L'associazione chiama i cittadini alla mobilitazione: «Dinanzi a questa gravissima situazione - scrivono - serve uno scatto d'orgoglio unitario di tutta la comunità dei 30 Comuni bagnati dal fiume Chiese e dal suo Lago d'Idro, affinché ne esca una identità territoriale capace di difendere questo patrimonio ambientale che per rigenerarsi deve ripristinare il deflusso ecologico funzionale in ogni tratto e salvaguardarlo da ogni inquinamento». S.M.