il rapporto

Fra orsi e lupi in Trentino liquidati quasi 230 mila euro in un anno come indennizzo per i danni

Dall’orso al lupo (popolazione in crescita) passando per lo sciacallo dorato e l’unica lince: ecco l’ultimo rapporto sui grandi carnivori



TRENTO. Un centinaio di esemplari di orso, almeno 17 branchi di lupo, una lince e un nuovo nucleo di sciacallo dorato. Ecco i grandi carnivori presenti nel territorio trentino, secondo la fotografia scattata dal Rapporto grandi carnivori 2020, che offre un quadro aggiornato e di dettaglio sullo status di questi esemplari e sulle molteplici attività gestionali condotte nel corso dell’anno.

Rapporto Grandi Carnivori by Mara Deimichei on Scribd

Il documento è stato presentato oggi 23 aprile in conferenza stampa dall’assessore provinciale all’agricoltura, foreste, caccia e pesca Giulia Zanotelli, affiancata dal dirigente generale del Dipartimento Protezione civile e fauna Raffaele De Col e dal dirigente del Servizio faunistico Giovanni Giovannini.

“Ringraziamo la struttura provinciale e i soggetti trentini che contribuiscono al monitoraggio e alle attività legate alla gestione dei grandi carnivori” sono state le parole dell’assessore Zanotelli, che ha aggiunto: “I dati e le attività sono raccolti nel Rapporto che pubblichiamo online anche per confutare le fake news che circolano sui social network e non solo”.

Ma entriamo nel dettaglio. 

ORSO. La popolazione è in aumento rispetto al 2019, stimata in circa 100 esemplari, compresi i cuccioli. Si tratta di numeri che, nel 2021 - anno in cui si svolgerà nuovamente il monitoraggio genetico intensivo - potranno essere confermati con maggiore precisione. L’incremento è dovuto essenzialmente alle 11-12 cucciolate registrate lo scorso anno (22-24 cuccioli in totale) e ai buoni tassi di sopravvivenza che si registrano.

A Campodenno passeggiata notturna per l'orso

Passeggiata notturna dell’orso in centro paese, lungo le vie principali fino al bar. Ad avvistarlo domenica sera un residente, che stava passando in macchina

Due sono i giovani orsi trovati morti, uccisi da maschi adulti.

L’areale occupato dalle femmine non sembra aver avuto cambiamenti significativi (leggera crescita) e rimane entro i confini provinciali, mentre singoli giovani maschi in dispersione sono stati segnalati fino in Piemonte, nelle zone di confine tra Tirolo e Baviera e in Friuli Venezia Giulia.

LUPO. Anche la presenza di questa specie è risultata in aumento, con almeno 17 branchi presenti sul territorio provinciale nel 2020 (erano 13 nel 2019), la maggioranza dei quali (12) con porzioni dei relativi areali che interessano anche, in misura più o meno significativa, territori limitrofi di Veneto, Alto Adige e Lombardia.

Vallarsa, sulla strada deserta arriva il lupo

E' accaduto nella frazione di Ometto. L'animale arriva fino alle case e poi torna sui suoi passi

Dodici branchi gravitano nel Trentino orientale, 5 in quello occidentale. Sono 7 gli esemplari investiti e uccisi (4 maschi e 3 femmine).

LINCE. L’unico esemplare certo (B132 arrivato in provincia dalla Svizzera nel 2008) gravita sui monti della Val Ampola sul confine con il bresciano.

La lince nei boschi trentini - Le foto

Un filmato di una lince libera tra le montagne, il primo del genere in Italia, è stato girato da un agente della Forestale del Trentino, Alberto Stoffella. Si tratta di B132, un animale giunto in questi territori nel marzo 2008 e che da allora si sposta tra Val Rendena, Val di Sole, Val di Non e Valle dell'Adige. Il filmato la riprende nella zona di Molveno. L'animale ha un radiocollare e pesa circa 25 kg. Guarda il video

SCIACALLO DORATO. La specie è presente in provincia dal 2012, nel quadro della sua progressiva colonizzazione dell’intero arco alpino; nel 2020 è stato possibile accertare per la prima volta la riproduzione e la costituzione di un nucleo famigliare (3-5 esemplari adulti e cuccioli) nella zona di Fiavé, nel Lomaso.

Prevenzione dei danni. A pastori e aziende zootecniche viene garantito il supporto e l'assistenza da parte del personale forestale. Sono 154 le nuove realtà che nel 2020 sono state dotate di misure di prevenzione di danni da grandi carnivori.

In merito a ciò, è stata posta particolare attenzione sulla predisposizione di opere di prevenzione (recinti, cani da guardianìa, supporti per i pastori, controllo sistematico delle opere stesse), su uno studio sulla vulnerabilità degli alpeggi alle predazioni, sulla dissuasione, l’implementazione dei cassonetti anti-orso e la cartellonistica.

Nonostante queste attività, lo scorso anno sono stati accertati 380 danni da grandi carnivori: 279 da orso (più 22% sull’anno precedente) e 101 da lupo (più 119,6% sul 2020, ma rimanendo sui valori del 2019), nessuno da lince.

Liquidati 227.324 euro di indennizzo: 152.352 euro da orso e 74.972 euro da lupo.

Esemplari problematici. Per quanto riguarda la gestione delle emergenze, il Rapporto riassume gli eventi e le attività condotte , in particolare nella gestione degli orsi M49, M57 e JJ4, ma non solo.

Se incontrate un orso, ecco come ci si comporta

In Trentino gli orsi sono circa un centinaio, con 11/12 nuove cucciolate nel 2020. Numeri che ci dicono una cosa: non è impossibile incrociare un orso per chi va in montagna. E dunque è fondamentale sapere come comportarsi. Per questo la Provincia ha prodotto un video, con tutte le istruzioni del caso

Anche le attività del 2020 sono state caratterizzate dall’importante collaborazione con Enti quali il Museo delle Scienze di Trento, il Parco Naturale Adamello Brenta, il Parco Naturale Paneveggio Pale di S. Martino, il Parco Nazionale dello Stelvio, l’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale, la Fondazione Edmund Mach e l’Associazione cacciatori trentini. Ancora, sono diverse le Amministrazioni regionali, provinciali ed i Land, citati nel Rapporto, che hanno contribuito con i loro dati a fornire un quadro per quanto possibile completo sullo status dei grandi carnivori nelle Alpi centrali.













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