Le ragazze a servizio dai “siori”
Tra loro anche Adalgisa che aveva lavorato per Arturo Toscanini
MOLINA. L’ultimo numero di “‘n cin de Filò”, il piacevole giornalino del Circolo ricreativo anziani di Molina, riporta una serie di interessanti testimonianze raccolte da Adriano Bazzanella e da Maria Luisa Chinetti. Questa volta il direttivo del Circolo e i bravi collaboratori del giornalino hanno voluto scandagliare il mondo delle badanti d’altri tempi, ovvero “Quanche se zeva a servir dai siori”. Racconti impreziosite dagli incredibili racconti delle stesse protagoniste de “Le ragazze con la valigia”. In prima pagina compare la bella immagine di Lucia Bazzanella, originaria di Piscine di Sover, che racconta la sua storia di emigrata in Svizzera a Zurigo nel 1961. Prima di passare il confine, ricorda la signora Bazzanella, bisognava sottoporsi a visite mediche e addirittura radiografie ai polmoni per accertarsi che non ci fossero malattie in atto. “Era sana come ’n pes - racconta Lucia – e a dir la verità mi era quasi pu contenta che i me cate valghe parché aveva ‘n gran destrani”. Un lavoro duro, imparare la lingua, distante da casa, con tanta soggezione e severità da parte dei padroni ai quali non si osava nemmeno rivolgere la parola. Tutto il contrario di quello che succede oggi.
Ci sono poi le testimonianze di Laura Fanton che a 14 anni aveva iniziato a lavorare all’albergo Posta, ad Anterivo: un’esperienza particolarmente amara; e quelle di Adalgisa Holnaader che era andata in servizio per ben 4 anni nella casa del grande compositore Arturo Toscanini a Milano. Per fortuna quando lasciò il lavoro, perché non se la sentiva di trasferirsi in America con la famiglia Toscanini, la padrona le fece una lettera con ottime referenze.
Il giornalino del Circolo anziani riporta anche le preziose testimonianze di Flora Dagostin, che era stata in servizio presso una facoltosa famiglia in Toscana, di Flora Bortolotti e di Rosa Goss, che andarono a servizio a Milano. Lavoro duro, con tante rinunce e incredibili fatiche da sopportare con orari che andavano dalle 7 del mattino alle 10 di sera. Le famiglie allora erano numerose e c’erano tante bocche da sfamare e così tutte le ragazze di Molina, ma anche degli altri paesi del Trentino, a partire dai 14 anni e qualcuna anche prima andavano in servizio per poter mandare la misera e sudata paga a casa. Non c’erano distrazioni e divertimenti, e solo mezza giornata di libertà alla settimana. Molte, purtroppo, non erano nemmeno assicurate e così alla soglia dei 30 anni non avevano nemmeno un anno di contributo per assicurarsi la pensione.
Alla redazione dell’ultimo numero del giornalino del Circolo ricreativo hanno collaborato, oltre ad Adriano Bazzanella e a Luisa Chinetti, anche Sara Corradini, Gabriella Boninsegna, Lucia Bazzanella, Flora Dagostin e Flora Bortolotti, Rosa Goss e Albino Braito. (l.ch.)