Il custode delle trincee va in pensione e dà l’allarme
Storia e natura. “Livio Bomba”, dipendente del Comune di Moena, custode dei camminamenti militari, rinnova la richiesta di collaborazione per salvaguardare le tracce della Grande Guerra
Moena. Livio Defrancesco, per gli amici «Livio Bomba», è andato in pensione. Il custode di trincee e camminamenti, compresi tra le nere rocce del Cimon di Bocche e i bianchi calcari della catena del Costabella per non dimenticare l’affilata cresta dei Monzoni, ha lasciato l’attività. «Anche se non sarò più alle dipendenze del Comune di Moena – spiega - continuerò la mia opera perché le tracce della Grande Guerra non siano cancellate dal tempo, ma rinnovo ancora la richiesta di collaborazione». Un tasto dolente quello del sostegno a un lavoro duro e faticoso che più volte Livio Defrancesco ha domandato alla popolazione, specialmente a chi vive di turismo. Un appello raccolto da pochi e ignorato da molti.
L’appello
«A seguito del mio pensionamento ho chiesto un incontro con i vari operatori – continua Defrancesco – perché la mia associazione “Sul Fronte dei Ricordi”, possa ricevere un contributo annuale. Un contributo che vada a coprire le spese vive e documentate perché continuerò a impegnarmi ma come semplice volontario». Il lavoro da svolgere sugli itinerari della guerra sono molti, specialmente il ripristino della sentieristica dopo la tempesta Vaia. «I percorsi che eravamo abituati a percorrere in sicurezza hanno subito pesanti danni. Per il futuro – prevede Livio Defrancesco – a causa dei cambiamenti climatici – saranno necessari interventi di manutenzione e ripristino sempre più ampi e tempestivi». L’associazione ha a disposizione un mezzo fuoristrada e una gamma di attrezzature, da generatori, perforatori, verricelli, decespugliatori, motoseghe fondamentali per operare sui sentieri. Attrezzature costose che richiedono manutenzione continua e acquisto di carburante.
Non essere lasciato solo
Per questo il presidente dell’associazione “Sul Fronte dei Ricordi” chiede di non essere lasciato solo con il suo gruppo di volontari. Da tre anni Livio Defrancesco è gestore anche del sentiero P02 che collega la ferrata Bepi Zac con Forcella Uomo, Cirelle e Fuciade. Oltre a intervenire tempestivamente in caso di criticità il suo compito è fare verifiche periodiche degli ancoraggi e dello stato del sentiero. Un ruolo delicato vista la facilità con cui gli escursionisti sono pronti a ricorrere alla Magistratura in caso di incidente. «Con i tempi che corrono – afferma Defrancesco – sono costretto a sottoscrivere una assicurazione che copra le spese legali ma anche questo è un costo che non posso affrontare personalmente». La passione di Livio Defrancesco ha radici lontane. Appena dodicenne iniziò a seguire i vecchi recuperanti che conoscevano perfettamente la zona di guerra. Ma raccogliere reperti da tenere in casa o da barattare con altri collezionisti non era la sua missione. Per Defrancesco era più utile conservare il ricordo. Di qui l’idea del piccolo museo storico, tutt’ora funzionante, nella frazione di Someda e la partecipazione attiva al progetto della “Gran Vera” di Navalge che dal 2014 accoglie ogni anno migliaia di visitatori. Ora l’appello per continuare un’attività che ha segnato tutta la sua vita.