l’appello - pascoli montani e turismo a rischio 

Il conseier Deluca chiede più controlli contro i lupi

POZZA . «Ci siamo scordati del lupo?». è questa la domanda che pone Mario Deluca, conseier de procura del Comun general de Fascia ad agricoltura, programmazione socio-economica e componente del...



POZZA . «Ci siamo scordati del lupo?». è questa la domanda che pone Mario Deluca, conseier de procura del Comun general de Fascia ad agricoltura, programmazione socio-economica e componente del comitato tecnico forestale della Provincia.

In una missiva, Deluca spiega le proprie preoccupazioni. «Augurando a tutti un sereno 2019, sottopongo nuovamente una questione che mi sta a cuore e che mi pare un po’ dimenticata negli ultimi tempi: la presenza dei lupi nel nostro territorio - scrive -. Una dimenticanza dovuta, in parte, anche alle diverse associazioni che sono entrate nel merito e mi assumo la responsabilità di questa piccola critica. Certo è che non posso rimanere indifferente di fronte alle foto (ne allego alcune) e ai video di stragi di ungulati che mi capita spesso di vedere».

«In Val di Fassa, fino a qualche tempo fa, c’erano circa 800 capi di muflone - scrive ancora Deluca - Oggi contiamo forse il 25% per cento di questi animali. I sacrifici fatti dai cacciatori vengono meno a causa degli interventi dei lupi (neanche puri). Mi pare strano che gli ambientalisti non si accorgano o non si vogliano accorgere di questi scempi da film horror. Non so come l’estate prossima si potranno ripetere le iniziative, a cura delle locali associazioni di cacciatori, di osservazione degli animali: i nostri cacciatori accompagnavano, durante escursioni all’alba, numerosi turisti a vedere caprioli, cervi, mufloni e camosci nella natura. I turisti appassionati di queste gite dovranno rinunciarvi, dato lo sterminio di ungulati in corso nel nostro territorio».

«Già la scorsa estate chi è salito in Val Monzoni, in Val Duron e in Val Contrin avrà notato che mancavano al pascolo centinaia di giovani capi: i padroni di questi animali hanno preferito tenerli nella stalla, privandoli del salutare periodo in quota, rendendoli così di fatto “prigionieri” di una certa “guerra al lupo” - conclude Mario Deluca - Come conseier de procura, gestore di rifugio alpino e grande appassionato della nostra fauna e delle nostre malghe chiedo uno sforzo da parte di tutti per agire insieme: non si può più perdere tempo. Forse sono critico, ma se vogliamo risolvere qualcosa dobbiamo farlo insieme per non rovinare la nostra casa, la Val di Fassa, pensando anche al futuro dei nostri figli e di tutti quelli che vengono a visitare le nostre risorse ambientali, che ci sono state affidate. La fauna, la flora, gli alpeggi, le malghe sono importantissimi punti di forza dell’economia fassana. Diamoci da fare per tutelarli!»













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