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Dopo mesi di siccità domani in arrivo la pioggia

Ma non basterà per riempire laghi e bacini di raccolta. Coldiretti: "Cambiano le coltivazioni, da mais e riso le aziende si stanno spostando verso soia e frumento"



TRENTO. Dopo quasi due mesi senza pioggia sono in arrivo delle precipitazioni sul Trentino. Meteotrentino prevede per domani martedì 14 marzo inizialmente coperto con precipitazioni diffuse, più abbondanti sui settori meridionali, anche a carattere di rovescio o temporale, già in esaurimento nel pomeriggio.

Le precipitazioni comunque non basteranno per riempire i laghi e bacini di raccolta e per far svanire le preoccupazioni degli agricoltori. La portata del fiume Adige attualmente è il 30% sotto la media pluriennale di questo periodo dell'anno.

"Dalle precipitazioni dipendono le scelte delle aziende agricole che si stanno spostando da mais e riso verso colture come soia e frumento". Lo dice Coldiretti in merito all'arrivo delle piogge, una boccata di ossigeno per salvare le semine primaverili messe a rischio dopo un lungo periodo di siccità. Per le semine del riso, infatti, si stima un taglio di 8 mila ettari risultando al minimo da 30 anni.

L' annunciato ritorno della pioggia, sottolinea la Coldiretti, è importante per dissetare i campi ma anche per ripristinare le scorte idriche nei terreni, negli invasi, nei laghi e nei fiumi. Oggi sono circa 300 mila le imprese agricole che si trovano nelle aree più colpite dall'emergenza siccità soprattutto nelle aree del Centro Nord; la situazione più drammatica si registra nel bacino della Pianura Padana dove nasce quasi un terzo dell'agroalimentare Made in Italy.

Gli agricoltori sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l'uso razionale dell'acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l'innovazione con colture meno idro-esigenti. Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini ricorda che "con l'Italia che perde ogni anno l'89% dell'acqua piovana abbiamo elaborato con Anbi il progetto laghetti per realizzare una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l'acqua e distribuirla quando è necessario ai cittadini, all'industria e all'agricoltura". 

    













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