Coronavirus, il Belgio toglie il Trentino dalle zone a rischio
L'ambasciatore, equivoco basato su dati non veritieri
TRENTO. Grazie ad una rapida azione diplomatica messa in campo dalla Provincia autonoma di Trento, il sito del Ministero degli esteri belga ha rimosso poco fa il Trentino dalle zone «arancioni» ovvero quelle per le quali occorre, una volta rientrati in Belgio, sottoporsi alla quarantena da Covid-19. Per sbloccare la situazione, il presidente Maurizio Fugatti aveva sentito nel primo pomeriggio l'ambasciatrice d'Italia in Belgio, Elena Basile. Lo scrive una nota dell'ufficio stampa della Provincia di Trento.
«Ho immediatamente contattato - ha riferito la diplomatica italiana - il Ministero degli esteri inviandogli i dati corretti sui contagi in Trentino, che mi avete messo a disposizione, facendo presente l'urgenza di intervenire per chiarire quello che appariva come un equivoco, basato su dati, evidentemente, non veritieri che sarebbero stati forniti al Comitato scientifico del Governo belga dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive, che ho subito contattato - ha aggiunto l'ambasciatrice - fornendogli i dati esatti». Il presidente Fugatti - prosegue la nota - ha espresso il proprio stupore per quanto accaduto. «I dati trentini - ha spiegato il presidente - sono molto rassicuranti, più di altre realtà italiane e quindi siamo rimasti davvero sorpresi da questa indicazione data dal Ministero belga che riteniamo sia stata frutto di un grosso equivoco».