Centrale di emergenza 112, quasi 300mila chiamate filtrate in un anno
Il presidente Fugatti: “Sistema di Protezione civile sempre più efficiente grazie alla tecnologia”
TRENTO. “Emergenza, in che comune ha bisogno?”. Il tempo di uno squillo, pari ad appena tre secondi (3,1 per l’esattezza) e al numero unico 1-1-2 risponde un operatore di Centrale.
Sono state 295.970 le chiamate ricevute e filtrate nel 2023, in significativo aumento rispetto all’anno precedente (nel 2022 erano 241.290). Un lavoro e uno sforzo importante, che nella giornata dedicata proprio al numero di emergenza, ieri 11 febbraio, ha visto decine di persone (adulti e bambini) visitare gli spazi della Centrale di via Pedrotti per scoprirne i segreti e comprendere come comportarsi in caso di emergenza, anche attraverso laboratori specifici.
L’appello lanciato ai cittadini è stato di scaricare l’App “Where are U”, che facilita la localizzazione degli eventi per i quali è richiesto l'intervento di soccorritori e forze dell'ordine. “Anno dopo anno, osserviamo una crescita del Sistema di Protezione civile trentino anche sotto il profilo della tecnologia” ha osservato il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, che ha incontrato le diverse Strutture operative intervenute in Centrale anche per fare il punto sull’attività svolta giornalmente in favore della comunità trentina.
“Una collaborazione e una sinergia importate, che ci permette di essere un modello anche per altre realtà nazionali” sono state le parole del presidente Fugatti, che ha rivolto un grazie agli operatori “anche a nome della comunità trentina, che ha fiducia in voi, nelle vostre competenze e nel vostro grande impegno”.
Il direttore della Centrale unica di emergenza Silvia Marchesi ha messo in luce l’importante effetto filtro svolto dagli operatori: il 51,4% delle chiamate non viene trasferito alle centrali di secondo livello, evitandone il sovraccarico: “Le telefonate filtrate riguardano scherzi, errori e chiamare multiple per lo stesso evento, oltre ai falsi allarmi lanciati in automatico dai dispositivi mobili” ha spiegato Marchesi. Circa il 50% delle chiamate è di competenza dell'emergenza sanitaria, il 22,6% dell’Arma dei carabinieri, il 10% della Polizia di Stato e il 14% dei Vigili del fuoco. Appare inoltre in continua crescita l’utilizzo del servizio multilingue (circa 2.000 richieste, in testa tedesco, inglese e polacco).
Luglio è stato il mese con il numero più alto di chiamate, pari a quasi 31.600 unità, anche per via dell’emergenza maltempo del 18 luglio, con bombe d’acqua che avevano interessato le zone di Trento, Valsugana, Moena e Passo San Pellegrino (2.119 chiamate ricevute, pari ad oltre il doppio della media del periodo).
È proprio in occasione delle emergenze meteo che viene attivata la procedura avanzata del “filtro laico”, frutto dell’esperienza degli ultimi anni e del confronto con la Centrale operativa dei Vigili del fuoco. Come funziona? In caso di iperafflussi, prevede che la Centrale unica di risposta 112 formuli delle specifiche domande all’utente, al fine di classificare la gravità degli eventi: “Una procedura che consente di gestire con maggiore efficienza le tante chiamate concentrate in un breve lasso di tempo” ha spiegato Marchesi.
Tra le principali implementazioni tecnologiche che hanno caratterizzato il 2023, figura il nuovo servizio Dynamic Call, con cui la Centrale invia un link via Sms all'utente, cliccando sul quale si trasmettono in automatico le coordinate del cellulare. Intanto, il sistema Aml appare sempre più efficiente: il 62% delle chiamate viene infatti localizzato in automatico dal sistema, ma solo dopo 20-40 secondi di conversazione. Per questo motivo è fondamentale utilizzare la App “Where are U” e comunicare alla centrale la propria localizzazione, quando si chiama per segnalare un evento.