Caldo torrido, ma a Passo Rombo si viaggia tra muri di neve
Riaperto da una settimana, lo storico collegamento con l’Austria di solito attrae masse di motociclisti e automobilisti per la strada panoramica
MOSO. Sono quattro i cantieri stradali attivi in questo momento sul versante italiano della strada alpina del passo Rombo riaperta dal 10 giugno, anche se solamente dalle 7 alle 20. Quattro cantieri del tutto innocui, si fa per dire, visto il traffico limitatissimo sul passo non certo rallentato dalla presenza dei semafori che alternano il passaggio delle vetture.
La strada alpina 44 bis che porta ai 2509 metri del valico e prosegue nella valle di Ötz, in territorio austriaco, in questo periodo dell’anno di solito viene presa d’assalto da truppe di automobilisti e motociclisti, ma anche ciclisti, i quali giunti al passo si abbandonano alla tradizione che li vede issare la bici sotto il cartello indicante il raggiungimento del traguardo. Niente di tutto ciò in questi giorni, con il parcheggio del passo che risulta incredibilmente deserto, nonostante il recente ritorno del turismo straniero in provincia.
Antico valico attraversato già a partire del 6300 a.C., la strada interstatale di collegamento che porta al passo Rombo per la parte austriaca venne inaugurata il 17 luglio del 1959 con grandi festeggiamenti per la prima importante opera di ingegneria del Tirolo. Nove anni dopo, precisamente il 15 settembre del 1968, venne completata la tratta italiana, in questi giorni sottoposta a un lifting in alcuni punti dove la carreggiata si restringe pericolosamente.
Le vicende della strada alpina 44 bis riportano però le lancette indietro esattamente di cento anni, quando, per motivi strategici, fu Mussolini a decidere per la realizzazione di una strada di accesso verso il Tirolo. I lavori vennero successivamente interrotti nel 1939, con il patto stretto tra Mussolini e Hitler proprio nel loro famoso incontro al Brennero.
Con la svolta epocale del 1968, il passo Rombo è diventata una delle mete preferite per i tanti biker e per i moltissimi ciclisti che la percorrono ogni anno, vista la complessità e il fascino della sua ascesa. Ancora in questi giorni, nonostante le alte temperature e uno zero termico fissato sopra i 4000 metri, il passo può essere percorso nella suggestiva cornice dei muri di neve che fanno da accompagnamento alla carreggiata. Muri alti fino a tre-quattro metri ma che in altri periodi dell’anno possono arrivare fino a dieci, per una strada percorribile solo dopo un imponente lavoro di sgombero neve che, spiegano dalla società di gestione Timmelsjoch Hochalpenstraßen, «rende difficile poter comunicare le date di apertura e chiusura della 44bis se non con un breve preavviso».