IL CASO

Bolzano, muore in ospedale in attesa di una visita specialistica 

La vittima è un paziente bolzanino. Si è accasciato su una sedia nella sala d’aspetto. Già in precedenza  si era rivolto al San Maurizio e a Verona per forti dolori addominali, Nessuno si è accorto che aveva un aneurisma aortico


Mario Bertoldi


BOLZANO. Ha dovuto convivere con dolori e pesanti malesseri generali per quasi quattro settimane. Per tre volte ha cercato aiuto nelle strutture sanitarie a Bolzano e a Verona. Nessuno ha saputo comprendere cosa stesse accadendo e alla fine l’uomo, un bolzanino poco più che sessantenne, è deceduto in ospedale a Bolzano mentre attendeva di essere sottoposto ad una visita specialistica.

Il dramma risale agli ultimi mesi dello scorso anno. Sino ad oggi non era mai trapelato nulla ma la disgrazia è ora finita al vaglio della magistratura. Sulla base della relazione di un medico legale di Verona la Procura della Repubblica ha avviato un’indagine che mira a stabilire una volta per tutte se questa tragedia avrebbe potuto essere evitata e, di conseguenza, se si possano individuare responsabilità colpose per quanto avvenuto.

Sul registro degli indagati, con l’ipotesi di accusa di omicidio colposo, per il momento sono finiti due sanitari dell’ospedale di Bolzano. Il paziente per circa un mese ha lamentato dolori anche molto forti a livello addominale e di stomaco. Tutti gli accertamenti a cui l’uomo venne sottoposto non presero però minimamente in considerazione che il dolore fosse provocato da gravi problemi cardiovascolari. Il decesso avvenne infatti per un aneurisma aortico cioè una dilatazione anomala permanente di un breve tratto di aorta, con successiva rottura. Quando l’uomo si è accasciò sulla sedia dell’ospedale di Bolzano ove stava aspettando di essere sottoposto ad una visita specialistica, fu praticamente impossibile tentare di salvargli la vita. La rottura dell’aorta provocò infatti una violenta emorragia interna.

L’assenza all’ospedale di Bolzano di un reparto di cardiochirurgia chiuse subito l’ipotesi di qualsiasi tipo di intervento: il paziente infatti non sarebbe mai giunto ancora in vita all’ospedale di Verona ove avrebbe potuto essere trasportato in elicottero. Dopo la relazione del medico legale sulle cause del decesso, (emerse in fase di autopsia) ora l’inchiesta dovrà stabilire eventuali responsabilità di un dramma che avrebbe potuto essere affrontato in maniera diversa se solo qualcuno dei sanitari avesse capito come la situazione stesse evolvendo e da cosa fosse determinata. Anche perchè il paziente era in cura da diverso tempo sia all’ospedale di Bolzano che all’ospedale di Verona (ove si era recato per consulenze e approfondimenti diagnostici) ma nessuno dei medici coinvolti aveva sollevato sospetti.

Per intervenire in tempo ed evitare la tragedia sarebbero stati necessari alcuni importanti test radiologici come l'ecografia addominale, l'ecocardiogramma, la TAC del comparto toraco-addominale. In realtà dalle cartelle cliniche del paziente pare che questi esami non furono effettuati perchè non vi fu la percezione clinica sulle cause dei dolori del paziente. Su questo punto l’inchiesta dovrà cercare di fare piena luce. Il caso, dunque, si sta rivelando abbastanza complesso anche perchè dalle cartelle cliniche sarebbero emerse patologie precedenti che avrebbero provocato l’aneurisma e che avrebbero potuto, forse, suggerire alcuni accertamenti diagnostici adeguati. In realtà nessuno, a livello clinico, pensò lontanamente ad una patologia così grave ritenendo che si potesse trattare di un malessere gastro-intestinale con dolori gastrici.

 













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