Ex Quisisana, il teatro sta già prendendo forma 

La novità. Gli operai della ditta Inco procedono spediti nella costruzione delle fondamenta Sopralluogo dell’assessore Zampiccoli e del dirigente comunale per valutare il cronoprogramma



Arco. Là, dove fino a qualche settimana fa erano pozzanghere e calcinacci a farla da padroni, con le zanzare che proliferavano al punto da aver eletto il cantiere del teatro del Quisisana a loro base generale, oggi ci sono invece pareti e pavimentazioni nuovi di zecca. Sono gli effetti della frenetica attività messa in campo dagli operai della Inco, la ditta che si è presa carico del progetto di realizzazione dell’opera e che sta procedendo speditamente verso il completamento della prima fase dei lavori, quella che dovrebbe dotare la struttura delle necessarie basi cementizie su cui innestare poi gli elementi di completamento.

L’assessore alle opere pubbliche Roberto Zampiccoli ha effettuato un sopralluogo nei giorni scorsi in compagnia del dirigente comunale, del direttore ai lavori e del capo cantiere: un’operazione dettata dalla necessità di aggiornare il cronoprogramma e dal desiderio di verificare di persona la progressione dell’attività. E di sicuro fa tutto un altro effetto camminare fra corridoi che solo pochi mesi fa erano ridotti a discarica di inerti: dietro le barriere che coprono i lavori alla vista dei cittadini l’attività ferve quotidianamente e oggi è possibile persino immaginare come potrà diventare la struttura una volta che le colonne di cemento armato saranno state completate e sarà collocata sopra di esse la struttura in acciaio che dovrà sorreggere la volta. Struttura che peraltro l’azienda costruttrice ha già provveduto ad ordinare e che, se non sorgeranno nel frattempo contrattempi, verrà posizionata nel giro di un paio di mesi. A quel punto i progressi saranno visibili a tutti, al di là della staccionata, e l’idea che finalmente si possa pensare di inaugurare la struttura non è più considerata un’utopia.

Certo, gli intoppi e i problemi all’interno del cantiere sono all’ordine del giorno: e non poteva essere altrimenti, visto che si sta parlando di un’area rimasta troppo tempo abbandonata, con tutte le conseguenze del caso. Ma oggi, stando in piedi sul pavimento cementato che un giorno diventerà la platea del teatro, si ha davvero l’impressione di trovarsi in una struttura di quel tipo: l’inclinazione necessaria alla visibilità e le pareti alzate tutt’intorno sono diventate finalmente elementi chiaramente leggibili, pronti, fra poche settimane, ad essere lavorati di fino.

«Si tratta di un cantiere difficilissimo – ha detto Zampiccoli al termine del sopralluogo – ma siamo comunque intenzionati ad arrivare alla fine. Il progetto è molto particolare e ogni giorno emergono criticità nuove, come nel caso della copertura in acciaio: la ditta costruttrice ha il timore che non sarà possibile consegnarla facendo percorrere la Maza al camion a causa delle curve eccessivamente strette e così stiamo elaborando il nuovo percorso». In settimana le mura perimetrali saranno concluse e si potrà iniziare ad attaccare gli spazi interni, in attesa della copertura.

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