Marchetti, in 400 all’inaugurazione 

Grande festa sullo Stivo dopo la riapertura della rinnovata struttura



ARCO. Saranno state circa 400 persone quelle che, dopo una corroborante camminata, hanno raggiunto il rifugio Prospero Marchetti allo Stivo in occasione della inaugurazione ufficiale della struttura.

Non hanno fatto mancare la loro partecipazione le autorità territoriali e provinciali: il sindaco di Arco Alessandro Betta e il vice sindaco di Ronzo Chienis Moris Benoni, il dirigente provinciale Romano Stanchina in rappresentanza dell’assessore Dallapiccola.

A portare i saluti della neo presidente Sat Anna Facchini, costretta alla inattività escursionistica da un infortunio al legamento crociato, i due vice presidenti Elena Guella e Roberto Bertoldi, mentre il past president Claudio Bassetti ha spiegato tutto l’iter della ristrutturazione. Dopo tutti gli interventi istituzionali e la benedizione al rifugio ed agli astanti da parte di Don Franco Torresani, parroco dell’Oltresarca, arrivato al rifugio in velocità come di consueto grazie alla sua passione per la corsa in montagna.

Anfitrione della giornata il presidente della Commissione rifugi Sat Renzo Franceschini, il quale, dopo l’esibizione del Coro del Casteldella sezione di Arco, ha passato la conduzione al presidente della Sat di Arco Massimo Amistadi.

Al nuovo gestore, Alberto Bighellini, che dallo scorso dicembre conduce la struttura, la sezione di Arco ha donato una decina di fascicoli nei quali è riassunta la storia del rifugio edificato nel 1906 dalla Sat di Arco. Nel 1924 la gestione passò nelle mani della sezione Sat di Rovereto per ritornare alla sezione Sat di Arco nel 1954, che lo rimise in efficienza riparando i ben piu' gravi danni subiti nel corso della seconda guerra mondiale. Nel 1988 il rifugio è stato rinnovato e inaugurato il 25 giugno 1989.

Nel 2014 la Sezione di Arco ha deciso di trasferire l'intera gestione del rifugio alla Sede centrale della Sat, che ha provveduto al completo rifacimento della struttura, attraverso una ristrutturazione che, pur rispettandone i caratteri architettonici e la particolare connotazione storica esterna, ha realizzato nella parte interna, la "costruzione" di un nuovo rifugio, tecnologicamente avanzato e particolarmente confortevole. I lavori si sono conclusi nell’ottobre 2017.













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