Il Consiglio di Stato ferma i lavori della stalla
Bezzecca, stop al cantiere fino al 10 gennaio, giorno della trattazione del caso Sulla vicenda pende anche un ricorso al Presidente della Repubblica
LEDRO. Novità di rilievo nel contenzioso legale della travagliata vicenda per la costruzione nella Piana di Santa Lucia a Bezzecca di una stalla ed annesso fienile per custodire 120 capre. La quarta Sezione del Consiglio di Stato, a Roma, ha decretato la sospensione dei lavori fino al 10 gennaio, giorno in cui il massimo organo amministrativo giudicante della Repubblica tratterà l’argomento ed emetterà la sentenza. Il coinvolgimento del Consiglio di Stato è stato avviato da un gruppo di persone, tramite i legali, professore Damiano Florenzano e gli avvocati Sandro Manica e Michele Kumar, per evitare la presenza dell’allevamento in una zona dall’aspetto ambientale integro con una particolare importanza storico-culturale a livello nazionale. In particolare veniva contestata la deroga urbanistica deliberata dal consiglio comunale di Ledro che ha consentito all’allevatore il rilascio della licenza edilizia. Numerose sono state le prese di posizioni contrarie di enti, associazioni e cittadini. Quest’ultimi hanno costituito un comitato popolare contro la presenza della stalla e richiesto con una sottoscrizione al Comune di Ledro l’indizione di un referendum. Istanza finora non accolta per motivi di carattere normativo e malgrado una sentenza del Tribunale di Rovereto, che in ambito giuridico è stata valutata molto innovativa. A livello politico diverse sono state le interrogazioni, tra esse, nella passata legislatura, quella dell’attuale presidente della giunta provinciale, Maurizio Fugatti, e dell’odierno ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro. Quest’ultimo aveva diffuso una sua intervista ad Anita Garibaldi, pronipote dell’Eroe dei Due Mondi, la quale chiedeva la salvaguardia, anzi, la valorizzazione della storica Piana di Santa Lucia dove si era svolta la parte principale della battaglia risorgimentale del 21 luglio 1866 con oltre 100 morti e 450 feriti solo tra i garibaldini.
Sulla vicenda si è in attesa dell’esito di un analogo ricorso al Presidente della Repubblica. È stato coinvolto il Consiglio di Stato perché in precedenza il Tar di Trento aveva respinto le richieste dei ricorrenti. Per i giudici trentini l’area interessata alla realizzazione della stalla rientra nella categoria di quelle non di pregio e pertanto sono agricole locali. Per la vicina chiesetta medioevale di Santa Lucia in Pratis il Tar ha preso atto che la Soprintendeva per i Beni Architettonici non ha deciso alcuna prescrizione. Al Consiglio di Stato è stata inviata una aggiuntiva documentazione che dovrebbe supportare la validità del ricorso.