Dro, una targa per i profughi
Ricorda gli abitanti che durante la Grande Guerra sono stati deportati a Braunau
DRO. Dalle foto storiche, provenienti dai bauli e i cassetti delle famiglie di Dro, Ceniga, Pietramurata e Drena, a una targa che commemori i profughi deportati a Braunau (am Inn) nel corso della Prima guerra mondiale, le tappe del viaggio nella memoria voluto dal Comitato Pro Chiesa di Sant’Antonio, incontrano da vicino i più giovani. Inaugurata negli scorsi giorni, «la mostra fotografica vuole ridare dignità alla memoria dei tanti esuli forzati che, dal 1915 al 1918, hanno vissuto questa esperienza – facendo o non facendo ritorno -» - racconta il presidente del Comitato, Sebastiano Matteotti. Allestita lungo la ciclabile che collega gli edifici scolastici droati e nel cortile interno del Municipio di Dro, fino al primo dicembre prossimo, l’esposizione di foto, conta al momento più di cinquanta scatti, stampati su pannelli: «Ma il numero è destinato ad aumentare, dal momento che i cittadini continuano ad offrirci i loro ricordi di famiglia, non solo attraverso le fotografie, ma anche per mezzo di interviste, nelle quali i nipoti degli allora profughi ci raccontano gli episodi più personali, dai tentativi di nascondere i beni prima della partenza, allo sgomento nel trovare le case senza pavimenti al ritorno da Braunau». La mostra è stata aperta da un momento ufficiale, alla presenza dei sindaci di Dro e Drena, Vittorio Fravezzi e Tarcisio Michelotti, e del team che si sta attivamente occupando di scavare “nei bauli di famiglia” - l’assessore Marina Malacarne, Michele Liboni, Mariarosa Tavernini e lo stesso Sebastiano Matteotti -, in cui è stata inaugurata anche una targa “in memoria delle comunità che affrontarono con dignità e fede il lungo esilio”. Posta sempre lungo la ciclabile, esposta agli sguardi degli studenti che ogni mattina si recano a scuola, la targa vuole, aggiunge ancora il presidente del Comitato, «dare un messaggio soprattutto ai giovani. Di qui la sua posizione, nonché la scelta di renderla così colorata: stagliate sul paesaggio locale, abbiamo evidenziato proprio le figure dei bambini, con in mano dei fiori gialli». Il momento inaugurale è stato accompagnato dalla musica delle bande di Dro - Ceniga e di Pietramurata, per l’occasione unite.
(k.d.e.)