A22, Fugatti: «La finanza di progetto unica alternativa alla gara»
Seduta informativa nel Consigio provinciale chiesta dalle minoranze, il governatore: “Soluzione che allunga la concessione e consente maggiori investimenti”
TRENTO. "L'unica alternativa alla gara europea per l'affidamento della concessione della A22 è allo stato attuale quella del partenariato pubblico-privato, che per altro offre la possibilità di formulare una proposta di gestione della mobilità lungo il corridoio del Brennero in linea con le esigenze di sostenibilità dei territori attraversati, non espone al rischio di una statalizzazione di fatto della società concessionaria e, in caso di presentazione di proposte giudicate migliorative dal concedente, consente di far valere il diritto di prelazione". Lo ha detto il presidente della Provincia Maurizio Fugatti aprendo oggi (16 maggio) la seduta straordinaria del Consiglio provinciale di Trento dedicata proprio al futuro della concessione dell'Autostrada del Brennero.
La proposta di finanza di progetto relativa ad un affidamento pluridecennale della concessione è stata depositata al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile lo scorso 11 maggio.
"Dal 15 dicembre del 2021 la legislazione statale non consente più di affidare in via diretta la concessione autostradale della A22 ad una società pur a capitale interamente pubblico" ha sottolineato ancora il presidente, e quindi "la finanza di progetto è allo stato attuale lo strumento giuridico idoneo a consentire di superare le criticità riscontrate nel modello dell’in-house providing”.
Fugatti ha quindi elencato i vantaggi: Consente di mantenere l’attuale compagine sociale e permette ai soggetti proponenti di avere in mano il proprio destino, in quanto sono loro a presentare il progetto al ministero competente e la possibilità per la governance di rimanere in mano agli attuali soci pubblici, in linea con la storia di Autostrada del Brennero”. Inoltre la finanza di progetto “agevola un allungamento della concessione, che è rapportata al volume degli investimenti indicati nel Piano Economico Finanziario, in modo che essa potrà anche essere più lunga dei 30 anni; consente di presentare un progetto con investimenti maggiori rispetto a quelli previsti per l’affidamento in house, con riferimento, ad esempio, alla terza corsia dinamica nel tratto tra Bolzano e Verona per circa 1 miliardo e 500 milioni, agli interventi sulle barriere fonoassorbenti”.
Infine, ha detto Fugatti in aula, “la norma per la finanza di progetto prevede un termine breve entro cui concludere la procedura di affidamento (dicembre 2022)”.