Salute

Vaiolo delle scimmie, Demagri alla Provincia: “Ci sono casi da noi e come vi muovete su questo fronte?”

La consigliera provinciale ha presentato un’interrogazione su questa epidemia: “Inutile fare allarmismo ma è utile fare informazione alla popolazione e tenere alta la vigilanza”



TRENTO. Paola Demagri ha presentato un'interrogazione sul vaiolo delle scimmie. La consigliera provinciale vuole sapere se ci sono stati casi in Trentino e quali misure precauzionali e attenzioni riguardanti l’epidemia sono state prese. “Dopo che l’Oms ha dichiarato l’emergenza sanitaria internazionale anche l’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) – scrive Demagri – lancia l’allerta in ambito europeo e l’Italia rafforza la vigilanza sul vaiolo delle scimmie. Un’infezione che ultimamente a Nordest sembra correre più velocemente che altrove: dei 9 nuovi casi registrati negli ultimi due mesi a livello nazionale, 6 si sono verificati in Veneto e 2 in Friuli Venezia Giulia, mentre l’altro è stato riscontrato in Lombardia, che comunque mantiene il triste primato in termini assoluti”.

”Dalla conferma del primo contagio italiano nel maggio del 2022, infatti, ne sono stati contati 1.056 (di cui 262 collegati a viaggi all’estero), dei quali 441 nelle strutture sanitaria lombarde, a fronte dei 77 veneti e dei 20 friulani. Secondo il bollettino diffuso dal Ministero della Salute anche in Italia la maggior parte dei casi (1.040) ha riguardato persone di genere maschile e l’età mediana è stata di 37 anni in una forbice che va dai 14 ai 71”.

E ancora “Gli uffici ministeriali ricordano le modalità di trasmissione del virus: per contatto diretto con le lesioni della pelle e delle mucose o con i fluidi corporei; durante l'attività sessuale; nei faccia a faccia prolungati attraverso goccioline di saliva (droplets); toccando oggetti contaminati (come indumenti, asciugamani, lenzuola, stoviglie). I sintomi sono eruzioni con vescicole in qualsiasi parte del corpo, ma più frequenti nelle zone anogenitali, febbre, linfonodi ingrossati, infiammazione e dolore a livello rettale, tutte manifestazioni che possono essere accompagnate da mal di testa, dolori muscolari e debolezza. In genere la malattia dura da 2 a 4 settimane con guarigione completa. Generalmente si risolve con adeguato riposo e senza terapie specifiche anche se possono venir somministrati degli antivirali quando necessario”.

”Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) invita a tenere alta la guardia, in quanto è altamente probabile che si verifichino in Europa più casi importati della malattia causati dalla mutazione del virus rispetto alla Clade IIb, responsabile dell’epidemia del 2022 nella Repubblica Democratica del Congo. Attenzione alta anche in Italia, dove il ministero della Salute ha deciso di rafforzare la rete di sorveglianza diagnostica, nonostante si rilevi che la situazione epidemiologica al momento è sotto controllo poiché non sono stati accertati casi del nuovo ceppo”.

“Per quanto riguarda il vaccino l’Istituto superiore di sanità ritiene possibile che chi è stato immunizzato contro il vaiolo (pratica abolita in Italia nel 1981) sia a minor rischio di infezione da Mpx. Inutile fare allarmismo ma utile fare informazione alla popolazione e tenere alta la vigilanza”.

Tutto ciò premesso si interroga la Giunta provinciale per sapere:

  • Se siano giunte e quali siano le indicazioni del Ministero della Salute in merito al “Vaiolo delle Scimmie” e sue varianti
  • Se e quali indicazioni verranno date ai medici di medicina generale ed ai pediatri di libera scelta in merito all’allerta riguardante il vaiolo delle scimmie
  • Se siano stati registrati casi in Trentino
  • Se l’Apss verrà incaricata di svolgere una campagna d’informazione mirata per la popolazione tra i 18 ed i 45 anni o su altre fasce d’età
  • Se e come verrà rafforzata la vigilanza sanitaria in Trentino












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