il caso

Orso "salvato" dal Tar, Vanessa Masè attacca: «Per un cavillo i cittadini a rischio»

La consigliera provinciale della Civica mette sotto accusa la decisione di sospendere l’abbattimento di KJ1 dopo l’attacco al turista francese

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TRENTO. «Sono a dir poco esterrefatta per la decisione del Tar, i trentini hanno il diritto di vivere in sicurezza!». Vanessa Masè, consigliera proviunciale della Civica, usa parole molto dure per commentare la decisione del Tar di Trento, che ha sospeso per ora l’ordinanza di abbattimento dell’orsa KJ1, dopo l’attacco al turista francese a Dro.

«Per un cavillo il Tar di Trento oggi ha bloccato l'uccisione dell'orsa Kj1 – scrive in un post sul suo profilo Facebook - ritenuta responsabile dell'aggressione a Dro in quanto, a detta del Tribunale, senza un accertamento definitivo dell'effettiva riconducibilità dell'aggressione all'orsa nominata KJ1, stante l'evidente irrimediabilità di una sua eventuale esecuzione non si può procedere».

«Ancora una volta – continua Masè – le cittadine e i cittadini sono vittime di un sistema che premia i grandi carnivori e tutti quegli animalisti da salotto che non sanno cosa voglia dire non aver più la libertà di muoversi sul proprio territorio. I trentini e gli ospiti che ci scelgono hanno il diritto di vivere in sicurezza, presidiare il territorio e mantenerlo vivo anche grazie alla zootecnia - settore che subisce una enorme pressione – e coltivare tradizioni secolari che oggi sono messe sempre più in discussione».













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