Sistemi antigelo attivati per salvare le coltivazioni
In Val di Sole raggiunti i -4 gradi. Con le fiaccole antigelo e i sistemi antibrina si evitano altri danni in una stagione già difficile per la siccità
TRENTO. La scorsa notte le temperature sono scese sotto lo zero in molte zone del Trentino, e molti agricoltori hanno deciso di ricorrere ai sistemi di protezione attiva delle fioriture, tra cui le fiaccole antigelo e i sistemi antibrina. Le zone in cui si sono registrate le temperature più basse, secondo i dati raccolti da Meteotrentino, sono la val di Non (-2,3 gradi centigradi), la val di Sole (-3,5 gradi) e la Valsugana (-1,3 gradi).
«Le gelate per gli agricoltori non sono una novità e la Settimana Santa è sempre stata critica. Gli agricoltori trentini si sono attrezzati con sistemi antibrina a pioggia e fiaccole, che stanno funzionando bene soprattutto per il ciliegio. I sistemi sono efficaci ma hanno dei costi elevati, soprattutto in un momento di crisi energetica e di siccità», hanno spiegato all'Ansa il presidente di Cia del Trentino, Paolo Calovi, e il direttore Massimo Tomasi.
«Le zone critiche - hanno specificato gli esperti - sono sempre le zone in cui la stagione è già avanzata, come i fondovalle oppure le aree montane isolate, dove c'è accumulo di aria fredda. In questo momento molte piante sono già in fioritura, e ora inizia il melo. In questo caso, i sistemi di prevenzione attiva salvano il reddito dell'imprenditore agricolo ma tutelano anche il consumatore dalle fluttuazioni di prezzo». Secondo l'ultimo bollettino meteorologico, le temperature in Trentino rimarranno sotto le medie del periodo ma in ripresa per la giornata di oggi, mentre da domani è previsto tempo prevalentemente soleggiato e fresco.