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Processionaria, rischi per persone e animali: massima allerta in Trentino

Il mesescorso l'Azienda forestale di Trento ha rimosso 1245 nidi. In questo periodo cresce la diffusione: ecco cosa serve sapere



TRENTO. Con l’avvicinarsi della primavera cresce l’allarme processionaria, lepidottero che se disturbato può provocare, con i suoi micropeli, pesanti irritazioni alle mucose di persone e animali domestici.

Al pari del bostrico, la processionaria nasce come un insetto utile se in concentrazioni non dannose: colpisce gli esemplari di pino nero e pino silvestre più deboli e fragili. Il problema sorge quando, per diverse ragioni, si arriva ad avere una presenza massiccia di nidi, in zone densamente frequentate o abitate.

Le soluzioni possibili? Tagliare i pini sostituendoli con nuove piante di specie a latifoglie. Il pino infatti, come più volte sostenuto dalla Forestale, è un tipo di albero introdotto in maniera intensiva soprattutto dopo la seconda guerra mondiale: serviva come specie transitoria per ricreare il sottobosco e permettere poi il ripristino delle specie originarie. Non sempre quest'operazione è stata fatta e si è assistito alla proliferazione di pini, che ora sono "a fine vita": un motivo in più per cui la processionaria approfitta di questa "debolezza".

Quello che si sta facendo a Trento

Tra la fine di gennaio e i primi di febbraio, l'Azienda forestale di Trento ha provveduto alla rimozione di 1245 nidi di processionaria.

Nello specifico, sono stati distrutti 300 nidi nella zona dell'Argentario, 290 sul Bondone, 240 a Villazzano, 210 a Meano e 205 tra Povo e Mattarello, dove sono stati individuati rispettivamente 145 e 60 nidi.

L'eliminazione dei nidi avviene senza l'uso di fitofarmaci, come previsto dalla legge, e consiste in un intervento meccanico, con il taglio dei rami e la distruzione dei nidi, che si trovano generalmente a una altezza di circa 7 metri. Questa operazione deve essere effettuata durante l'inverno, quando gli insetti sono all'interno dei nidi.

In questa fase iniziale, chiunque può contribuire segnalando all'Azienda forestale la presenza di altri nidi e la loro ubicazione. Per le segnalazioni, è possibile contattare l'Azienda forestale al numero 0461889740.

Come combattere la processionaria

Esistono altri tipi di contrasto alla diffusione dell'insetto: una lotta biologica, con un batterio che la Forestale spruzzava sulle chiome dei pini a settembre, quando le larve si cibano degli aghi, causandone la morte senza danneggiare la pianta (soluzione poi bloccata dalla normativa statale); una lotta meccanica, con delle fasce da applicare ai tronchi che bloccano la "processione" e catturano gli insetti; l'endoterapia, con iniezioni di insetticida ad alta pressione alla base dei pini, senza danneggiarli (soluzione però abbastanza costosa per ogni singolo albero).

L'attenzione massima per la processionaria va prestata in queste settimane: i nidi non sono stati disturbati dall'inverno mite (la processionaria teme il freddo) e le migrazioni nel terreno dove l'insetto di incrisalida sono visibili. Ma è possibile che si accumulino anche diverse generazioni nel terreno per anni, e quindi può capitare di assistere ad un vero e proprio "boom" di nidificazioni in certe annate a causa di questo sistema di protezione dell'insetto.

Al pari del bostrico, la processionaria ha dunque "approfittato" del cambiamento climatico per svilupparsi in maniera incontrollata a quote sempre più alte, pur essendo tipico della fascia mediterranea.









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