Sanremo, Sgarbi all’attacco: «I vertici Rai devono andare a casa»
All'indomani del Festival vinto da Mengoni, il sottosegretario alla Cultura e presidente del Mart: «Non puoi lasciare la Rai in mano a Presta, Coletta, Amadeus e a due capre come Fedez e Ferragni, che non sanno parlare». E propone Morgan per la direzione del Festival
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ROMA. Per Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura e presidente del Mart, i vertici Rai "devono andare a casa", perché "il fallimento di Sanremo lo impone" dice in interviste a La Repubblica e La Stampa. Non si può "misurare il festival solo dai numeri. Contesto la linea culturale - aggiunge -. I vertici hanno mancato alla funzione di controllo: non è censura per impedire quello che è accaduto, ma per impedire che il livello sia così basso".
Per il sottosegretario "non puoi lasciare la più grande azienda culturale italiana in mano a Presta, Coletta, Amadeus e due capre come Fedez e Ferragni, che non sanno parlare". Ora, "serve una svolta di carattere". Sanremo è stato "miserabile, insensato, insignificante, infantile. Niente musica né canzoni, non resta in mente nulla".
Fuortes "è amico mio, un uomo colto; però Agnes, Bernabei, Siciliano, non avrebbero mai permesso il bacio tra Rosa Chemical e Fedez, o la simulazione di un atto sessuale". A Sanremo "non avrei invitato Benigni, che ormai è bollito pure a detta dei suoi amici. Avrei chiamato Sabino Cassese e Michele Ainis. È il centenario di Giovanni Testori, ne avrei parlato".
Fratelli d'Italia contesta i vertici Rai per la foto stracciata del viceministro Bignami: "Siamo in presenza di due carnevalate - osserva Sgarbi -. Bignami è un fesso. Ma Fedez non è meglio di lui". La prima cosa da fare a Sanremo "è eliminare la politica e mettere la cultura". Sgarbi vedrebbe "per la direzione del festival Morgan, un ponte fra musica classica e contemporanea: meglio un vero stravagante come lui che uno finto come Fedez.
Per la presidenza Paolo Mieli, un uomo che abbia equidistanza. Al posto di Fuortes bisogna puntare in alto: Corrado Augias, Geminello Alvi, Roberto Andò, Emma Dante, Toni Servillo, Giorgio Montefoschi..." Rispetto invece alle frasi di Berlusconi su Zelensky, il leader di Forza Italia "è intimamente ammirato di Putin - conclude Sgarbi - e quando si sfoga non riesce a trattenersi".