la ricorrenza

La Fondazione Edmund Mach festeggia 150 anni con una grande mostra e una serie di convegni

Ieri a Trento l’inaugurazione allo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas. Oggi l’apertura dell’esposizione, visitabile fino al 29 settembre



TRENTO. Un secolo e mezzo di storia festeggiato proprio ieri, che da oggi verrà “raccontato” attraverso pubblicazioni, manufatti storici e soprattutto centinaia di fotografie selezionate nell’archivio fotografico della FEM e tra i fondi dell’Archivio fotografico storico provinciale. Inaugurata ieri pomeriggio allo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, in piazza Cesare Battisti, a Trento, la mostra "Dalla terra il futuro: viaggio nei 150 anni della Fondazione Edmund Mach". All'evento, apertosi con i saluti di Mirco Maria Franco Cattani, presidente della Fondazione Edmund Mach, e di Franco Marzatico, dirigente generale dell' Umst Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia autonoma di Trento, e moderato dal direttore generale della FEM Mario Del Grosso Destreri, sono intervenute numerose autorità fra cui l'assessore provinciale all'Agricoltura e ambiente Giulia Zanotelli e l'assessore all'Urbanistica del Comune di Trento Monica Baggia. Presenti fra gli altri anche il senatore Pietro Patton.

A seguire, l'illustrazione del percorso espositivo, nel quadro più generale dellla vicenda storica dell'Istituto agrario di San Michele all'Adige, oggi Fondazione Edmund Mach, dal 1874 ad oggi, con gli interventi di Mirko Saltori della Fondazione Museo Storico del Trentino, di Attilio Scienza del Comitato per le celebrazioni del 150° della FEM, e delle curatrici Marta Villa dell' Università di Trento e Katia Malatesta dell'Archivio fotografico storico provinciale, Umst Soprintendenza per i beni e le attività culturali. Infine il tradizionale taglio del nastro della mostra, che sarà visitabile dal pubblico a partire da oggi con una visita guidata gratuita alle ore 11.

Fin dal principio l’Istituto agrario era una scuola con annessa una stazione sperimentale, ha ricordato Del Grosso, avendo quindi il duplice compito di formare chi operava nell’agricoltura ma anche di supportare il comparto con la ricerca e l’assistenza tecnica al territorio. A ciò si sono aggiunte col tempo anche le iniziative di carattere ambientale, nella consapevolezza che la salute dell’ambiente è l’altra faccia dell’attività agricola.

La scelta del comitato organizzatore è stata di mettere a punto per questa importante ricorrenza tutta una serie di eventi, in collaborazione con i tanti attori del territorio che collaborano con la Fondazione. Oltre alla mostra, aperta alla popolazione, in particolare anche numerosi convegni scientifici nei diversi ambiti in cui opera oggi la FEM, affrontando temi come le fitopatie, le specie aliene, lo sviluppo rurale, i problemi ambientali e quant’altro. Di connubio fra natura e cultura ha parlato anche Marzatico, che ha sottolineato “i legami stretti fra le attività svolte dalla FEM, i contenuti della mostra e le problematiche della conservazione e della promozione del territorio”.

Il presidente della FEM Cattani ha ringraziato tutti coloro che si sono adoperati per la realizzazione della mostra, ospitata in un luogo così significativo, che testimonia della storia della città. Anche la Fondazione ha una lunga storia, al servizio di un comparto, quello agricolo, che ha plasmato la società trentina. “Se Mach fosse qui oggi – ha aggiunto – sarebbe lieto di festeggiare il compleanno di questa realtà, che è frutto non solo della capacità scientifica e dell’acume ma anche della dedizione delle persone che vi lavorano”. Un pensiero particolare è stato rivolto a Bruno Kessler, la cui visione si sposa con il sostegno dato oggi all’ente dalla Giunta provinciale, che consente alla Fondazione di rinnovarsi continuamente, nel personale, nelle tecnologie, accrescendo la sua autorevolezza anche sul piano internazionale. “Il trasferimento tecnologico - ha aggounto - che porta all’esterno il frutto dell’attività di ricerca, traendo spunto dalle sollecitazioni provenienti dal mondo agricolo, è uno dei contributi più importanti della Fondazione alla crescita del territorio”.

L’assessora Baggia ha portato i saluti dell’amministrazione comunale, condividendo un ricordo legato alla nascita della scuola professionale, ai tempi della presidenza Kessler. “D’estate mio padre, che era stato messo da Kessler responsabile del settore, visitava le famiglie dei contadini per convincerli a mandare i figli a scuola. L’idea che la formazione fosse fondamentale per il mondo agricolo era anche allora pienamente sviluppata”.

L’assessore Zanotelli a sua volta ha portato i saluti della Giunta provinciale. “Ripercorrendo la storia della Fondazione - ha detto - quello che emerge innanzitutto è che uno degli obiettivi strategici nei prossimi anni dovrà essere rafforzare il legame con Laimburg. Non appena verrà nominato l’assessore all’agricoltura nella provincia di Bolzano sarà un mio impegno confrontarmi con lui. Per quanto riguarda le altre sfide per il mondo agricolo, la prima è senza dubbio quella ambientale, in particolare legata ai cambiamenti climatici. Sostenibilità, ambientale, sociale ed economica devono essere al centro del nostro operato. Accanto a ciò, i temi della gestione delle fitopatie e della risorsa idrica, che continueremo ad affrontare anche appoggiandoci alle competenze della parte tecnica della Fondazione”.

Saltori nel suo intervento ha illustrato le origini dell'Istituto agrario provinciale di San Michele all’Adige, nato nel 1874 per iniziativa della dieta provinciale tirolese legandosi all’esperienza dell’istituto enologico e pomologico di Klosterneuburg, presso Vienna, affidandone la direzione a Edmund Mach. Scienza ha proseguito rispondendo ad una duplice domanda: perché a San Michele, e perchè nel 1874? Le risposte in estrema sintesi, investono il carattere di terra di confine del Trentino dell'epoca e anche le spinte dell’irredentismo italiano e trentino, che portarono alla fondazione di una realtà in grado di coinvolgere studenti italiani e tedeschi, dando risposta ai problemi che l'agricoltura locale stava attraversando e affidando la guida dell'Istituto ad uno studioso di lingua italiana.

Le curatrici Villa e Malatesta hanno illustrato in seguito le sezioni della mostra, soffermandosi soprattutto sull'intreccio fra storia della fotografia trentina, soggettività autoriali ed evoluzione degli approcci culturali al paesaggio agrario.

La mostra

Curata dalla Fondazione Edmund Mach in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento - UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali e con il Centro Servizi Culturali Santa Chiara, è patrocinata dall’Euregio con la partecipazione del METS - Museo Etnografico Trentino di San Michele all’Adige, della Fondazione Museo storico del Trentino e del Castello del Buonconsiglio.

L'allestimento di piazza Battisti, curato da Marta Villa e Katia Malatesta con la collaborazione di Silvia Ceschini, Erica Candioli e Lucia Zadra, è visitabile a partire da domani - sabato 13 gennaio - fino al 29 settembre, e celebra l’importante traguardo dei 150 anni dell'ente di San Michele. Ad ospitarlo gli ambienti estremamente suggestivi della Tridentum romana, in cui sono esposte pubblicazioni, manufatti storici e soprattutto centinaia di fotografie selezionate nell’archivio fotografico della FEM e tra i fondi dell’Archivio fotografico storico provinciale.

Il percorso della mostra, suddiviso in quattro periodi storici, rilegge la genesi e l’evoluzione dell'ente di San Michele mettendo a fuoco le sue molteplici attività nei settori agricolo, agroalimentare e ambientale, tra istruzione e formazione, ricerca scientifica, sperimentazione, consulenza e servizio alle imprese. Ripercorrendo le fasi di un dialogo sempre fertile tra tradizione e innovazione, la mostra, il cui progetto espositivo è stato curato dall’architetto Manuela Baldracchi, si intreccia con uno sguardo più generale agli sviluppi del contesto agrario trentino, illustrati con gli scatti dei cinque dei più importanti fotografi e atelier fotografici attivi sul territorio tra la fine del XIX secolo e l'inizio del terzo millennio: Giovanni Battista Unterveger, Giovanni Pedrotti, Sergio Perdomi, Fratelli Pedrotti, Flavio Faganello.

Date e orari

13 gennaio / 29 settembre 2024 S.A.S.S. Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, Piazza Cesare Battisti, Trento

Fino al 31 maggio: 9-13 / 14-17.30

Dal 1° giugno al 29 settembre: 9.30-13 / 14-18

Chiuso il lunedì (escluso i lunedì festivi).













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