Gli archi della Haydn con Stefano Ferrario tra Edgar e Cajkovskij 

Nella Chiesa di Santa Maria Assunta. Concerto ad ingresso libero con inizio alle ore 20.45 A Smarano si tiene la seconda data in due giorni del maestro assieme all’Orchestra regionale  Nel programma spazio anche all’Intermezzo della Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni


Katja Casagranda


Trento. Intensa settimana quella concertistica per il pubblico dell’Orchestra regionale Haydn di Bolzano e Trento che potrà ascoltare in diverse formazioni, con svariati programmi e su diverse piazze ospite delle varie rassegne musicali e festival trentini ed altoatesini.

Per cominciare il primo appuntamento è con gli Archi dell’Orchestra Haydn con Stefano Ferrario in veste di maestro concertatore. Un doppio evento, che ieri si è tenuto nella Sala Comunale di Campo Tures, mentre oggi si replica in Chiesa di Santa Maria Assunta a Smarano con inizio ore 20.45 ed ingresso libero nell’ambito della Smarano Organ Academy Festival.

In programma sarà proposta la Serenata per archi in mi minore Op20 di Edward Elgar. Breve composizione in tre movimenti, la Serenata per archi in mi minore trae origine da una suite scritta da Elgar nel 1888; è una delle opere più apprezzate dal suo autore, e una delle sue composizioni più spesso eseguite. Completata nella primavera del 1892, è dedicata al reverendo Walter H. Whinfield, direttore di una società di costruzione di organi e vicepresidente della Worcester Musical Society. Appare per la prima volta in un concerto pubblico il 21 luglio 1896, ad Anversa, in Belgio; prima di quella data si poteva ascoltare nelle esecuzioni private della Worcester Ladies’ Orchestral Class. Edward Elgar abbandona in questo brano il fervore patriottico delle marce (Pomp and Circumstance) e l’intensità emotiva delle sue più corpose composizioni per orchestra; violinista egli stesso, particolarmente attento alle sonorità dell’orchestra d’archi, infonde alla Serenata un carattere di fresca ispirazione melodica e affettuoso lirismo. Si passa quindi all’Intermezzo dalla Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni , operetta in un unico atto su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, tratto dalla novella omonima di Giovanni Verga. Questa andò in scena per la prima volta il 17 maggio 1890 al Teatro Costanzi di Roma, con Gemma Bellincioni e Roberto Stagno L'intermezzo sinfonico dell'opera, collocato tra la ottava e la nona scena, è uno dei pezzi più popolari. Grazie al suo carattere orchestrale, interamente basato sull'uso degli archi, ha avuto molta fortuna anche al di fuori del repertorio operistico. In ambito cinematografico ha fatto da sfondo ad una delle più celebri scene della storia del cinema, quella nel film Il padrino - Parte III. È stato anche usato nei titoli di testa del film Toro scatenato di Martin Scorsese, come tema conduttore del film Il cavaliere di Lagardère di Philippe de Broca e nell'episodio "Strane allucinazioni" della popolare serie americana Ally McBeal. Chiude la serata l’esecuzione della Serenata in do maggiore per archi, op 48 di Petr Ilic Cajkovskij, scritta dall’autore per orchestra d’archi nel 1880. In origine la serenata era stata concepita per un quintetto per archi composto da primo e secondo violino, viola, violoncello e contrabbasso, tuttavia in seguito il compositore decise di procedere ad un lavoro di ampliamento complessivo del progetto originario, non solo per quanto riguarda l’organico (una grande orchestra d’archi in luogo di cinque solisti), ma anche alla forma, ai contenuti e alle tinte.













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