Faganello, i grandi cambiamenti di una terra di montagna in mezzo secolo di foto
Al Museo Diocesano lo straordinario archivio raccolto dal fotografo trentino. Oltre cento le immagini in esposizione: dalla vita contadina e dai pellegrinaggi alla modernità e al boom economico
TRENTO. “Flavio Faganello. Fotografie in cammino” è un titolo ricco di rimandi per una mostra che intende ripercorrere lo straordinario patrimonio visivo di uno dei fotografi più significativi per il Trentino-Alto Adige. Un professionista che, camera alla mano, per cinquant’anni ha percorso in lungo e in largo le valli trentine, cogliendone le epocali trasformazioni.
A venti anni dalla scomparsa, l’opera di Flavio Faganello (1933-2005) si presta a nuove riflessioni grazie a un percorso che mette in luce i diversi aspetti di una visione autoriale intimamente connessa alla pratica del camminare. Ricca di oltre cento fotografie, l’esposizione – a cura di Katia Malatesta e Marlene Huber, con progetto espositivo di Roberto Festi – attraversa lo straordinario archivio raccolto da Faganello in mezzo secolo di attività, grazie alla collaborazione e ai preziosi prestiti della famiglia e ai nuclei selezionati negli archivi delle Province di Trento e Bolzano.
Organizzata in occasione del 73. Trento Film Festival, l’esposizione nasce dalla collaborazione tra UMSt soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia autonoma di Trento, Ufficio Film e media / Amt für Film und Medien della Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige, Trento Film Festival, Museo Diocesano Tridentino, e TSM-STEP Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio. Si inserisce inoltre nel progetto MAB Giubileo 2025 ed è realizzata di concerto con Archivio Diocesano Tridentino e Biblioteca diocesana Vigilianum di Trento.
Divisa in cinque sezioni (Lungo il sentiero; Compagni di via; I tempi del sacro; Ritorni; L’invasione), la mostra propone un itinerario tematico e cronologico che esalta lo sguardo acuto, talvolta ironico, del fotografo sul dialogo serrato tra tradizione e modernità. Dai paesaggi culturali, plasmati attraverso l’uso sapiente della pietra e del legno, l’indagine di Faganello si estende alla strada come luogo privilegiato di vita, incontro e costruzione di comunità. Le sue caratteristiche contrapposizioni tra immagini di un “prima” e di un “dopo” introducono una riflessione sulla trasformazione del territorio nell’epoca del boom economico e dell’espansione turistica, offrendo uno spunto critico sulla modernizzazione e sul cambiamento dei paesaggi sociali.
Sarà così possibile riscoprire le memorabili “inchieste” del fotografo sulla vita delle società contadine di montagna, le espressioni della spiritualità popolare lungo le antiche vie di pellegrinaggio, e il modo in cui il suo sguardo ha colto le epocali trasformazioni ambientali e antropologiche che investirono il territorio regionale nel secondo Novecento.
Una sezione autonoma, allestita in piazza Duomo durante il Trento Film Festival, approfondisce inoltre il rapporto tra Faganello e l’allora Festival della montagna e dell’esplorazione “Città di Trento”.
Alle fotografie – in massima parte stampe originali dell’autore – si affiancano materiali documentari e bibliografici che attestano il suo qualificato impegno editoriale, oltre a una selezione di audio-testimonianze in italiano e in tedesco, raccolte da Josef Stricker, Maria Rosa Pallaoro e Gianni Zotta, già allievo di Faganello.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Antiga Edizioni, che ricostruisce l’intera vicenda del fotografo con approfondimenti critici e cronologici. Il saggio introduttivo, firmato da Michele Smargiassi, restituisce Faganello all’“eletta cerchia dei fotografi accomunati dal coraggio avventuroso di raccontare l’universo che stava davanti alla loro porta di casa”. Contributi di Katia Malatesta e Lisa Maistrelli, Marlene Huber e Josef Prackwieser, Luca Gabrielli, Umberto Anesi, Giovanna Rech, Sandra Tafner e Roberto Festi arricchiscono il volume.
La mostra sarà inaugurata oggi, 24 aprile, alle ore 17.30, al Museo Diocesano Tridentino di piazza Duomo 18, dove interverrà tra altri il giornalista e divulgatore di cultura visuale Michele Smargiassi.
L’ingresso è gratuito, con visita libera alla mostra fino alle ore 19. La presentazione avverrà in Sala Arazzi. Poiché i posti sono limitati, sarà possibile seguire in diretta gli interventi dei relatori da una sala della mostra, aperta a tutti.
Il primo appuntamento con le visite guidate è previsto sabato 26 aprile alle ore 16, a cura di Katia Malatesta (su prenotazione: 0461 234419 | prenotazioni@mdtn.it).
La mostra resterà aperta fino all’8 settembre 2025, per poi essere allestita al Palazzo Mercantile di Bolzano, dal 4 al 31 ottobre 2025, in concomitanza con la tappa altoatesina del Trento Film Festival. C.L.