Con la Haydn tra i gioielli del classicismo
Mercoledì concerto all’ Auditorium di Trento. Sul podio il tedesco Clemens Schuldt, piano solo il russo Evgeni Bozhanov
TRENTO. Il quarto appuntamento della 58a Stagione sinfonica segna il ritorno sul podio dell’Orchestra Haydn del tedesco Clemens Schuldt, che domani 21 novembre a Bolzano (Auditorium, ore 20) e mercoledì 22 novembre a Trento (Auditorium, ore 20.30) dirigerà la Sinfonia n. 33 di Wolfgang Amadeus Mozart, la prima italiana di “Nymphea Reflection” della finlandese Kaija Saariaho oltre al celebre Quinto Concerto per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven “Imperatore” (solista il bulgaro Evgeni Bozhanov).
L’«Imperatore» nasce in un momento di relativa «felicità» creativa ed esistenziale, forse l’ultimo in tutta la vita di Beethoven. Composto nel 1809 e dedicato all’arciduca Rodolfo, venne eseguito per la prima volta a Vienna il 15 febbraio 1812. L’appellativo che lo accompagna non è originale e sembra sia stato assegnato a questa pagina dal pianista ed editore Cramer; è possibile che la contemporanea invasione francese di Vienna, che tanto afflisse il musicista, facendolo parlare di «una vita selvaggia e fastidiosa intorno a me, dove non c’è altro che tamburi, cannoni, uomini e ogni sorta di miserie», abbia contribuito alla fortuna di quel titolo, anche se a quel tempo Beethoven non nutriva ormai nessuna simpatia per le idee di rivoluzione.
Circa vent’anni prima vedeva la luce la Sinfonia n. 33 di Wolfgang Amadeus Mozart, una pagina per un organico ridotto (come da prassi esecutiva della corte di Salisburgo), che comprendeva in origine tre soli movimenti. Nel 1782, dopo il trasferimento a Vienna, Mozart vi aggiunse il minuetto trasformandola in una vera sinfonia moderna in quattro tempi, ma già al suo nascere quest'opera annunciava il Mozart della maturità viennese. Fra questi due gioielli del classicismo si colloca Nymphea Reflection della finlandese Kaija Saariaho, partitura che sarà eseguita in prima italiana. Si tratta di un lavoro che la grande compositrice finlandese ha scritto nel 2001 per orchestra d’archi su commissione del Festival dello Schleswig-Holstein con dedica al pianista e direttore d’orchestra Christoph Eschenbach.
Clemens Schuldt è nato a Brema nel 1982. È stato assistente di Sir Colin Davis, Valery Gergiev, Daniel Harding e Sir Simon Rattle, collaborando anche con la London Symphony Orchestra. Ha diretto tra l’altro i Bamberger Symphoniker, la Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino, l’Orchestre National de Bordeaux.
Nato a Russe (Roussé), in Bulgaria, nel 1984, Evgeni Bozhanov ha iniziato la sua formazione musicale all’età di sei anni. Vincitore dei Concorsi “Chopin“ di Varna (1999), “Jeunesses Musicales“di Bucarest (2000), “Carl Bechstein“ di Essen (2006) e “Alessandro Casagrande“ di Terni (2008), premiato ai Concorsi “Sviatoslav Richter“ di Mosca (2008), “Van Cliburn“ di Fort Worth (Texas, 2009), “Reine Elisabeth“ di Bruxelles (2010) e “Chopin“ di Varsavia (2010), Evgeni Bozhanov sta svolgendo un’intensa carriera concertistica internazionale. Come solista è apparso con l’Orchestra Sinfonica di Antalya, la Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino diretta da Yutaka Sato in tournée in Giappone, l’Orchestre National de Belgique di Bruxelles (anche in tournée in Giappone), l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, la Philharmonia Orchestra diretta da Tugan Sokhiev alla Royal Festival Hall di Londra, l’Orchestra della Radio Svizzera di Lugano, i Mannheimer Philharmoniker, i Münchner Philharmoniker.(k.c.)