L'evento

Prix Italia incorona «Pericolosamente vicini», il documentario sugli orsi in Trentino

A Torino l'opera del cineasta bolzanino Andreas Pichler, coprodotta dalla Rai (e stasera in onda) si aggiudica la sezione "Tv Documentary"



TORINO. Premiato dal prestigioso Prix Italia «Pericolosamente vicini», il documentario del cineasta bolzanino Andreas Pichler che racconta la vicenda della reintroduzione e della presenza attuale degli orsi in Trentino.

Il film, prodotto da Rai Documentari, si aggiudica la sezione "Tv Documentary". Dopo essere stato nelle sale dei cinema va in onda questa sera su Rai 3 alle 21.25 in prima visione tivù.

La tragedia dei migranti riletta dalla serie tv della spagnola Rtve "La ley del mar" (La legge del mare) si aggiudica, a Torino, il premio speciale in onore del presidente della Repubblica del 76° Prix Italia, la rassegna internazionale promossa dalla Rai, che premia il meglio di Radio&Podcast, Tv e Digital.

"È con grandissima soddisfazione che accogliamo la notizia dell'affermazione di Rai Documentari al Prix Italia nella sezione "Tv Documentary" ed è un motivo di grande orgoglio per tutta l'azienda veder riconosciuta dalla giuria di un premio internazionale tanto prestigioso la qualità del proprio prodotto", commentano i vertici Rai commentano la vittoria del doc "Pericolosamente vicini.

"Questo successo - proseguono - è uno stimolo a continuare a raccontare il nostro tempo, anche tra luci e ombre, ed è uno splendido coronamento delle nostre iniziative per i 100 anni della radio e i 70 della tv. Al regista Andreas Pichler e al direttore di Rai Documentari Fabrizio Zappi vanno i complimenti di tutta l'azienda".

«Pericolosamente vicini», spiega una nota stampa Rai, si occupa del teme della convivenza tra uomini e orsi. Il documentario è prodotto da Miramonte Film in collaborazione con Rai Documentari, coprodotto da Gebrueder Beetz Production e  ARD-BR, SKY Deutschland.

"Il 5 aprile 2023, il jogger di 26 anni Andrea Papi - ricorda il comunicato - viene attaccato e ucciso da un’orsa in Trentino, vicino al Lago di Garda. La notizia fa il giro del mondo. È il primo incidente di questo tipo nella storia recente delle Alpi, quasi esattamente 25 anni dopo che l'orso è stato reintrodotto in Trentino come parte di uno dei più grandi progetti di rewilding d'Europa.

Da pochi esemplari iniziali, ora ci sono più di 100 orsi che vagano per i boschi montani del Trentino. In nessun altro luogo del mondo l'uomo vive così a stretto contatto con gli orsi. I problemi sembravano quindi prevedibili. JJ4, l'orsa che ha ucciso Andrea Papi, era già stata segnalata in precedenza, proprio come sua madre alcuni anni prima. Era solo una questione di tempo prima che si verificasse un incidente mortale? Chi è responsabile di questa evoluzione?

Mentre la paura degli orsi si diffonde, la controversia in Trentino si intensifica. Alcuni ritengono che i forestali debbano gestire la situazione con il loro controllo della fauna selvatica, incluso l'abbattimento di orsi problematici come JJ4 se necessario. Altri cercano di impedire ciò con ogni mezzo e influenzano la situazione attraverso decisioni giudiziarie contro l'abbattimento degli orsi. In mezzo a questo si trova una popolazione divisa e la politica, che è assente o cerca di sfruttare la situazione a proprio vantaggio.

Il regista bolzanino Andreas Pichler aveva iniziato le riprese del suo documentario già un anno prima del tragico incidente con un accesso inaudito alla squadra speciale di 20 membri tra cui forestali e veterinari, che si occupa della popolazione di orsi in Trentino e ha un ruolo chiave nel conflitto.

Per quasi tre anni con “Pericolosamente vicini” il regista ha seguito le tracce di questa squadra e dell’imponente animale con impressionanti riprese naturalistiche e offre un quadro differenziato della convivenza tra uomo e orso.

In questo periodo, è riuscito non solo ad avvicinarsi molto agli orsi, ma anche a documentare il dibattito, esacerbato dall'incidente mortale, tra la popolazione locale, gli ambientalisti e la politica riguardo il modo corretto di gestire questi animali, che porta alla domanda: a chi appartiene la natura?".

I PREMI

Una riflessione sullo spreco di cibo e sulle misure per contrastarlo, e un approfondimento sulla condizione della donna in Iran: temi affrontati dai due documentari vincitori dei Premi Speciali.

"Gaspillage alimentaire, n'en jetez plus!" (Spreco alimentare: una ricetta per il riciclo) di France Televisions vince il "Premio Speciale Prix Italia - Ifad - Copeam".

"Un documentario che - scrivono i giurati - esplora i moderni sprechi alimentari in Francia e fornisce una serie di soluzioni pratiche, alcune delle quali possono essere applicate anche a casa. Con un terzo di tutto il cibo nel mondo sprecato prima di arrivare a tavola, il broadcaster fa un tentativo coraggioso di sensibilizzare e spronare all'azione".

Il Premio Speciale Signis, invece, va a "Sieben Winter in Teheran" (Sette inverni a Teheran) della tedesca Ard. Un documentario avvincente ed evocativo - si legge nelle motivazioni - che affronta un argomento di grande attualità: l'ingiustizia e la violenza contro le donne in Iran. Al suo debutto nella realizzazione di documentari, con un racconto così toccante e dai temi scioccanti, la regista fa uso, tra l'altro, di materiali originali sonori e visivi che erano stati trafugati fuori dall'Iran".

Per le "Performing Arts" si impone la Bbc e il suo "Peaky Blinders: Rambert's The Redemption of Thomas Shelby" (Peaky Blinders: "La redenzione di Thomas Shelby" di Rambert). Per i giurati è "Uno spettacolo emozionante che mescola crude storie di gangster e danza mozzafiato, trascinando il pubblico in un mondo di emozioni intense e creatività, e che merita il Prix Italia".

La serie "Sambre" di France Televisions conquista la sezione "Fiction": "Pur trattandosi di una serie sulla violenza contro le donne - scrivono i giurati - lo stile e il tono sono innovativi. La regia è molto vicina alla vicenda umana. Non cerca di essere emotiva o esplicativa. Il messaggio qui è "forte e chiaro": gli uomini sono codardi, tendono a non guardare le cose che non vogliono vedere. È una storia sulla negazione e sul fallimento della polizia e della giustizia".

La storia vera della morte di un'ospite di un club si sviluppa in un'epopea tecno. Per la categoria radio e podcast Music si aggiudica il premio "Exzess. Eine Techno-Oper" (Eccesso. Una Techno opera) della Ard tedesca. "Un programma innovativo, coraggioso e audace - scrivono i giurati - con un sound design incredibile. Questo "operamentario" dimostra la vera arte della radio con la sua combinazione di narrazione appassionata, attualità e composizione musicale inedita".

Un drammatico racconto familiare ed universale si è aggiudicato il premio per la sezione: radio e podcast Drama. "Blasse Stunden/ Blijedi Sati" (Ore sbiadite) della Orf austriaca, secondo la giuria "affronta magnificamente diverse difficili questioni umane allo stesso tempo, esplorando le implicazioni della guerra in Bosnia per una particolare famiglia". E' la storia di una famiglia scappata dalla guerra in Bosnia quando i protagonisti erano bambini. È il racconto di un ritorno in quella terra e durante il viaggio affiorano ricordi della vita prima della guerra e della loro fuga, così come storie riguardanti il loro arrivo in un paese straniero.

Per la categoria radio e podcast Documentary and Reportage, vince il progetto "To Catch a Scorpion" (Caccia allo Scorpione) di Bbc. "Una produzione impressionante - è la motivazione della giuria - che dimostra un coraggio incredibile, un montaggio creativo, registrazioni sotto copertura e un forte giornalismo investigativo. Una storia unica e importante che dimostra la potenza dei media sonori". Si tratta della caccia allo Scorpione, l'uomo più ricercato dalla polizia di tutta Europa. La serie vede la giornalista investigativa della Bbc, Sue Mitchell, e l'ex soldato britannico, Rob Lawrie, riuscire dove le autorità non possono: penetrare nella rete di traffico di esseri umani di Scorpion, trovarlo e affrontarlo.

"La piattaforma ombrello Dit riesce brillantemente a utilizzare gli strumenti digitali per creare storie giornalistiche forti con prospettive davvero diverse e una portata impressionante". Con questa motivazione, la giuria ha premiato, per la categoria Digital Factual, "Dit is jouw verhaal" (Dit è la tua storia) della olandese Npo, una piattaforma innovativa che rende il giornalismo accessibile al comune cittadino attraverso scelte di temi e di linguaggio e sostiene la missione di coltivare un pubblico più informato, empatico e coinvolto. Una serie drammatica con tocchi comici e satirici che esplora da diverse prospettive la vita intima dei giovani adulti sotto l'influenza di piattaforme come OnlyFans, si è aggiudicato il premio per la categoria Digital Fiction, assegnato a "No Big Deal" (Niente di grave) di Čt, della Repubblica Ceca. "Il progetto ci ha affascinato con il suo approccio meta-narrativo innovativo, che esplora i modi complessi in cui il pubblico giovane interagisce con le piattaforme e i media digitali" ha dichiarato la giuria nella motivazione. La trama ruota attorno all'inaspettato ingresso dell'influencer Andrea nella vita stagnante da Žofie e Roman, una coppia in crisi.

Per la Categoria Digital Interactive, vince il progetto "Lab Orquesta - Música artificial para humanos" (Lab Orquesta - Musica artificiale per gli umani), una produzione spagnola della Rtve. "Questo progetto - motiva la giuria - abbraccia giocosamente il mondo dell'intelligenza artificiale mentre affronta con attenzione le nostre ansie collettive riguardo al progresso tecnologico".

Lab Orquesta è un progetto transmediale che racconta l'affascinante processo di creazione di un brano musicale con l'intelligenza artificiale, dalle istruzioni iniziali alla sua esecuzione in un concerto.













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