Da Vaia a "Shemà", una storia di rinascita
Baselga di Piné, località Bedolpian. Qui c’era una volta una maestosa foresta di pini silvestri e larici ad alto fusto che fu spazzata via in pochi secondi dalla tempesta Vaia. Cinque anni dopo sono molti i germogli di cambiamento. I prati hanno preso il posto degli alberi, dando un nuovo volto al territorio. Ma c'è di più. La storica Capannina è diventata un bell'esempio di ristorazione sociale, che vede i giovani protagonisti. Un'esperienza unica nel suo genere. Da due stagioni a gestire lo storico locale in estate è l'associazione "Shemà", che in ebraico significa "dialogo". A fondarla Stefano Mattivi e la moglie Lara, coppia di educatori da sempre impegnata nel sociale. Con loro una "squadra" di ragazzi, in gran parte universitari, che nel weekend servono ai tavoli e stanno dietro il bancone del bar e durante la settimana fanno da animatori per gli oltre 800 bambini del Grest. Uno dei membri più attivi del gruppo, Mattia, è scomparso nel gennaio 2022 a vent'anni. Era uno dei quattro figli di Stefano e Lara, che per ricordarlo hanno ribattezzato la Capannina "La Baita del Mett". La stessa malattia ha colpito anche Giacomo, fratello di Mattia, che nel locale troverete alla cassa: sarà lui a porgervi il conto, accompagnato dal suo immancabile sorriso. L'associazione è anche partner del festival Religion Today: proprio a Bedolpian da due stagioni si tiene la premiazione dei registi vincitori della rassegna (videoservizio di Luca Marognoli)