Rifugi alpini verso l’estate tra tamponi e vaccini in ritardo
A due mesi dalla riapertura i gestori si interrogano sul futuro che li aspetta: «Non è un tampone negativo a 48 ore dalla partenza che può dare sicurezza, ma la testa delle persone con il rispetto delle norme». Ma resta la rabbia per i mancati aiuti: «La montagna è stata abbandonata»