Renza e la libertà di vivere in montagna
Calliari gestisce da dodici anni la osteria-rifugio di Passo Duron. «Ho lasciato il lavoro in ufficio per tornare nella natura»
FIAVE'. Le conquiste femminili ormai non sin contano più, dalla carriera universitaria alla giustizia, lo sport, perfino le imprese spaziali, anche se molto resta ancora da fare. Nel campo delle imprese la donna raggiunge record difficilmente eguagliabili: è il caso della donna sui rifugi alpini.
L’esempio eclatante è offerto da una donna che dell’impresa sui rifugi alpini ha fatto la sua vita, Renza Calliari di Fiavé (Trento), attuale gestrice dell’osteria-rifugio in bassa quota (Passo Duron raggiunge gli esatti 1000 metri), tra le Giudicarie Esteriori e la Busa di Tione,
Renza Calliari e Passo Duron, un’endiadi ormai tradizionale, da quando nell’ormai lontano 2011 la signora Renza vinse l’asta comunale aggiudicandosi l’affittanza del locale punto di ristoro da lei ampliato a piccolo centro di ospitalità, con affittacamere.
La storia di Renza è una storia di indipendentismo, piuttosto che di ribellismo.
E sì che di ribellismo la signora Renza ha una storia. “Non ho mai voluto sottomettermi alle scelte imposte dall’alto o dall’esterno, ecco perché scelgo sempre i rifugi fuori dal circuito più frequentato…”
In effetti il curriculum di Renza Calliari parla da solo: dapprima inizia al rifugio della capanna Durmont al passo Daone a 1300 metri sopra Montagne per 12 anni, poi al rifugio Pirlo a 1165 metri, del CAI di Salò sotto il Pizzocolo per altri otto ani, prima di approdare al Passo Duron Bleggio Superiore), nell’anno 2011.
Nota costante in tutti i casi, la scelta di Renza privilegia sempre la natura, non tanto le scalate, quanto l’immersione naturale: luoghi letteralmente immersi nella natura, coccolati dagli ambienti caldi e schietti e dalla la sua cucina tipica, il tutto in un clima familiare ma professionale. Locali che si trovano sui valichi montani di bassa quota, raggiungibili tutto l’anno, dedicati a chi ama la tranquillità, il contatto con la natura, ma anche vicino a località termali: in questo caso le Terme di Comano, oppure le attrazioni turistiche estive, come il Parco del Brenta o il Parco alpi Bresciane.
L’affittanza del Duron è stata confermata dopo la chiusura di qualche anno alla gestrice Renza Calliari.
«Il rinnovo della licenza per me non è stata una mera ripetizione – ci conferma Renza Calliari – in quanto pensavo di lanciare al Duron una serie di proposte a carattere gastronomico, come le cene a tema fuori stagione, le iniziative escursionistiche sulla Cima Sera (a quota 1.908 metri), e altro ancora in un ambiente rilassato e confortevole…».
Il rifugio (così dovrebbe chiamarsi per Renza, non semplicemente osteria-affittacamere) si trova a ridosso delle malghe del monte Tabio, la malga del Bleggio per monticazione, e la malga di Saone per le capre, ambedue attive e con proprie proposte.
Ma il pezzo “forte” di Renza Calliari è la cucina trentina, in particolare il piatto tipico del Duron, interamente a chilometri zero: polenta, goulasch al cervo, funghi, crauti e cotechino, peverada e formaggio fuso.
Qual è il perché della tua scelta? «Ho iniziato in ufficio a Trento, con la consueta trafila burocratica. Ad un certo punto ho avuto bisogno d riconquistarmi la libertà che avevo quando ero a casa da contadina con nonno…».
Da grande appassionata di montagna (va sempre da sola, ama la libertà), Renza compie numerose escursioni anche impegnative sempre da sola.
Da sola? «Sì sempre da sola, ci tengo alla mia libertà personale. Sono abbastanza autonoma da saper andare in montagna, sempre in sicurezza, ma da sola. È la mia libertà».
Così sul lavoro, nel campo della ristorazione, sempre in piena autonomia: «Naturalmente assumo sempre una serie di collaboratori, dal cuoco alla donna di pulizie, cameriere, bariste, etc. Comunque sono in grado di fare tutto, cuoca, donna di pulizie, barista, piuttosto che public relation».
Ultimamente ha ottenuto dal Comune di Bleggio Superiore di aggiungere al rifugio un affittacamere, per ora solo due: ma in futuro l’offerta è destinata ad allargarsi, per la continua richiesta dei turisti di passaggio piuttosto che degli escursionisti sui monti locali, a cavallo tra Rendena ed Esteriori.
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