Plusvalenze, stangata della Corte federale sulla Juve: meno 15 punti in classifica
Ora scende al 10° posto con 22 punti. Pagano anche i dirigenti: 24 mesi di inibizione ad Agnelli, 30 a Paratici. I legali dei bianconeri: “Palese ingiustizia”
ROMA. Il processo bis per le plusvalenze si riapre e a pagare è solo la Juventus. E con una stangata: - 15 punti in classifica e tutti i dirigenti condannati. Per la Juve è una nuova Calciopoli: pagano anche i dirigenti anche se sono ormai ex: 24 mesi di inibizione ad Agnelli e 30 a Paratici, 16 mesi a ds Cherubini, 8 mesi anche a Paolo Garimberti: più di quanto aveva chiesto Chinè. La Juve sprofonda in classifica e, tra processi pensali (c'è anche la vicenda del falso in bilancio) rischia anche in Europa.
Dopo oltre quattro ore di Camera di consiglio la Corte federale d'appello ieri sera (20 gennaio) non solo ha accolto la richiesta di rimettere sul banco degli imputati il club bianconero, ma ha anche aumentato le pene che aveva chiesto il capo della procura Giuseppe Chinè.
E' un vero e proprio tsunami sulla classifica (i bianconeri di Allegri scendono al momento dal terzo al decimo posto) e sul futuro del club, ora atteso da un possibile secondo processo sportivo, derivato dai nuovi atti dell'inchiesta Prisma, oltre alle possibili sanzioni minacciate dall'Uefa per la violazione del financial fair play. La nuova Juve del dopo Agnelli si trova intanto a scontare sanzioni per i vecchi guai: ed è stato solo il primo dei giorni del 'giudizio', quello in cui la Corte federale d'appello appunto era chiamata a valutare la riapertura del processo sportivo che vedeva coinvolti oltre alla Juve altri otto club e che lo scorso maggio si era concluso con il proscioglimento.
Per Samp, Genoa, Parma, Empoli, il vecchio Novara, Pisa, Pescara e Pro Vercelli nessuna condanna, come nel primo procedimento. Era già apparso pugno duro quello di Chinè, che aveva aperto l'udienza con tutti i partecipanti da remoto: l'accusa sportiva aveva infatti chiesto 9 punti di penalità per i bianconeri, e 16 mesi di inibizione per Andrea Agnelli (da due giorni ex presidente del club), 20 e 10 giorni per Paratici, 10 mesi per Cherubini, 12 per tutti gli altri consiglieri. "La pena deve essere afflittiva, la Juventus in classifica deve finire ora dietro la Roma, fuori dalla zona delle Coppe Europee" aveva motivato la richiesta il procuratore durante la requisitoria.
"L'accoglimento del ricorso per revocazione da parte delle Corte d'Appello Federale ci pare costituisca una palese disparità di trattamento ai danni della Juventus e dei suoi dirigenti rispetto a qualsiasi altra società o tesserato". Lo dichiarano all'ANSA i legali del club bianconero, Bellacosa, Sangiorgio e Apa. "Attendiamo di leggere le motivazioni per presentare il ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport: evidenziamo che alla sola Juve viene attribuita la violazione di una regola, che la giustizia sportiva aveva riconosciuto non esistere. Si tratta di una palese ingiustizia".
La Juventus "attende la pubblicazione delle motivazioni e preannuncia la proposizione di ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport nei termini del Codice di Giustizia Sportiva". Lo scrive il club bianconero in una nota.
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