Pilato, a 14 anni è argento vivo
I Mondiali di Gwangju in Corea del Sud si chiudono con la nascita di una stella italiana: la giovanissima tarantina arriva seconda nei 50 rana È nella storia come la più giovane medagliata azzurra in piscina. La medaglia di bronzo nei 1500 sl lascia invece l’amaro in bocca a Paltrinieri
Gwangju (corea del sud). È nata una stella a Gwangju, ed è italiana. Si chiama Benedetta Pilato, ha 14 anni ed è diventata la più giovane nuotatrice italiana medagliata della storia, ai Mondiali. Prima di Novella Calligaris e prima di Federica Pellegrini (che, ironia della sorte, ieri è scesa in vasca per l’ultima gara iridata, chiudendo quarta con la staffetta 4x100 mista): la campionessa juniores, che in batteria aveva portato il record italiano sul 29”98, contende fino all’ultimo la vittoria nei 50 rana alla primatista mondiale Lilly King, ma il suo è un argento che pesa tantissimo ed entra di diritto nella storia. Pilato, tarantina, chiude in 30 secondi netti, 16 centesimi in più della statunitense e 15 in meno della 27enne russa Yuliya Efimova. «Sono contentissima, non ci credo ancora, sono sconvolta - ha detto in lacrime Pilato -. Questo argento pesa un sacco. È stato bellissimo salire sul podio e con due atlete con molta più esperienza di me. Spero che sia soltanto l’inizio, io ho tanta voglia e spero che questo mi aiuterà ad andare avanti e gareggiare con il divertimento». Chiude quinta in 30”49 l’altra finalista azzurra,Martina Carraro.
Paltrinieri, il bronzo non basta.
Al sorriso smagliante di Benedetta Pilato fa da contraltare la faccia un po’ così di Gregorio Paltrinieri. Si interrompe infatti il dominio sui 1500 stile libero del campione emiliano, che deve accontentarsi della medaglia di bronzo in 14’38”75 alle spalle del campione d’Europa e della 10 chilometri, il tedesco Florian Wellbrock (14’36”54) e all’ucraino Mykhailo Romanchuk (14’37”63). Sesto l’altro italiano, Domenico Acerenza, in 14’52”05. «C’è poco da dire, sono stati più forti di me - commenta Paltrinieri, bicampione del mondo -. Wellbrock e Romanchuk hanno fatto una gran gara e io ero cotto, sfinito, già un po’ dall’inizio, non riuscivo a nuotare come volevo, ho cercato di resistere ma non andandogli via è dura vincere queste gare, loro sono incredibili negli ultimi 50». Paltrinieri guarda già avanti: «Ci rivedremo il prossimo anno tra Europei e Olimpiadi. La sfida è rimandata», assicura Greg.
La Divina sfiora il bronzo.
Gli ultimi 100 metri della sua storia ai Mondiali («È vero, è stata la mia ultima gara ai Mondiali ma non è che smetto oggi di nuotare, mi vedrete ancora. Tra un anno ci sono le Olimpiadi e lavoreremo per queste...»), Federica Pellegrini, la Divina, li nuota in 52”53 per portare al quarto posto la staffetta 4x100 mista con il record italiano di 3’56”50 e frazioni di Margherita Panziera (59”77), Martina Carraro (1’06”87) ed Elena Di Liddo (57”33). Podio a meno di tre secondi per le azzurre, con gli Stati Uniti che abbassano il record sul 3’50”40 con Regan Smith che porta quello dei 100 dorso sino al 57”57. L’Australia si conferma seconda nel mondo in 3’53”42; il Canada (che aveva condiviso il bronzo con la Cina due anni fa) terzo in 3’53”58.
Bottino azzurro da record.
Si chiude dunque con 8 medaglie, bottino record, il cammino azzurro in Corea: 3 d’oro, 2 d’argento, 3 di bronzo. «È un grande Mondiale - ha detto il presidente della Federnuoto, Paolo Barelli -. Oltre agli atleti che più conosciamo e alla fenomenale Pellegrini, si sono affacciati alla scena giovani a noi conosciuti, meno al pubblico. Ci fa piacere, vuol dire che dietro alle punte i ragazzi vogliono emergere, crescere, vogliono superarli». Per il direttore tecnico, Cesare Butini, «quello di squadra è stato il risultato più eclatante. Il gruppo ha girato benissimo non solo a livello di medaglie ma anche di piazzamenti, raccogliendo anche poco rispetto a quanto abbiamo seminato».
La giornata conclusiva di Gwangju si era aperta con una sorpresa nei 50 dorso maschili, vinti dal sudafricano Zane Waddell; successo con brivido negli ultimi metri nei 400 misti per il giapponese Daiya Seto. L’americana Simone Manuel (24”05) ha vinto i 50 stile libero, Gran Bretagna d’oro nella staffetta 4x100 mista davanti a Stati Uniti e Russia.
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