Olimpiadi sì, Olimpiadi no E c’è l’ipotesi porte chiuse
Roma. La torcia olimpica passa di mano nel silenzio e a porte chiuse, da Atene a Tokyo, ma i Giochi della prossima estate restano il grande punto interrogativo dello sport mondiale, anche di fronte...
Roma. La torcia olimpica passa di mano nel silenzio e a porte chiuse, da Atene a Tokyo, ma i Giochi della prossima estate restano il grande punto interrogativo dello sport mondiale, anche di fronte alle rassicurazioni del Cio. La determinazione del Cio e del governo giapponese di far svolgere le Olimpiadi nelle date previste (24 luglio-9 agosto) continuano ad alimentare il dibattito. Lo sport è diviso, tra atleti che chiedono chiarezza subito, altri che parlano di scelte irresponsabili, dirigenti che con realismo chiedono di aspettare. Si naviga a vista, a fine maggio inizio giugno si capirà. Intanto arriva la notizia che il coronavirus è arrivato fino al Cio, col contagio di uno dei suoi più famosi membri: Alberto di Monaco. Sebastian Coe, olimpionico del mezzofondo ora a capo dell’atletica mondiale, avverte: «Tutto è possibile, ma è presto per decidere. Se ci sarà da aggiustare qualche data, lo si farà». Fra coloro che sono perplessi si è schierato apertamente il presidente della Fip Gianni Petrucci, secondo il quale «il Cio deve dire la verità, ovvero che è molto difficile che i Giochi si svolgano nelle date previste. Come si fa a pensare oggi, con questa pandemia che si sta espandendo in tutto il mondo, che in quel momento Tokyo sarà immune da ogni problema? L’Olimpiade travalica tutto, ma qui sono in ballo le vite umane».
Contro lo slittamento al 2021 sono le federazioni internazionali che l’anno prossimo hanno i Mondiali. C’è poi il discorso del 43% degli atleti delle varie discipline non ancora qualificati che non si capisce bene come possano farlo. Forse, se i Giochi si faranno, si farà ricorso ai ranking.
Il comitato olimpico della Spagna ha chiesto ieri di rinviare tutto. Intant, di fronte alla prospettiva di una catastrofe economica, organizzatori giapponesi e Cio valutano anche l’ipotesi di disputarli a porte chiuse.