Mondiale, per l’Italia un girone di ferro
Nel Top Division ’19 troverà, fra le altre, Svezia, Russia e Svizzera
BRATISLAVA (Slovacchia). Per l’Italia dell’hockey è già arrivato il tempo di guardare al Mondiale Top Division del 2019 (10-26 maggio) in Slovacchia. Gli azzurri giocheranno a Bratislava (girone B) e affronteranno la Svezia (campione del mondo delle ultime due edizioni), la Svizzera (argento iridato in carica), la Russia (campione olimpica a PyeongChang), la Repubblica Ceca, quindi Norvegia, Lettonia e Austria. Nel girone A che si disputerà a Kosice, assieme ai padroni di casa della Slovacchia ci saranno anche Canada, Stati Uniti, Finlandia, Germania, Francia e Gran Bretagna.
Inutile sottolineare che il Blue Team è stato inserito, nel sorteggio di ieri, in un girone di ferro. L’Italia giocherà la prima fase alla “Ondrej Nepela Arena”, lo stadio da 10.450 spettatori dove gioca lo Slovan Bratislava formazione che milita nella prestigiosa Kontinental Hockey League.
In attesa di conoscere il calendario delle partite (uscirà nei prossimi mesi), gli italiani ritroveranno tre (Russia, Lettonia e Svezia) dei sette Paesi affrontati nell’ultimo mondiale di Top Division, quello di Colonia 2017. L’obiettivo, anche se si potrebbe già chiamare il “grande sogno”, è classificarsi nelle prime quattro e quindi centrare i playoff. Dall’ottavo posto dell’edizione di Monaco di Baviera ‘93, famoso per il pareggio per 2 a 2 con la Russia dopo essere avanti per 2 a 0, l’hockey italiano riuscì altre quattro volte ad accedere ai quarti di finale. Tra essi c’è anche il sesto posto nell’edizione del ‘94 giocata in Italia tra Bolzano, Canazei e Milano.
Osservando i recenti scontri diretti e il potenziale delle varie Nazioni (almeno sulla carta), la qualificazione dell’Italia ai quarti di finale si preannuncia proibitiva. Con Svezia, Russia e Svizzera che sono realtà di top level, c’è sta sperare in una serie di risultati incrociati e qualche controprestazione della Repubblica Ceca. Certo, i successi contro Norvegia, Lettonia e Austria – Paesi tutt’altro che materasso – sono di vitale importanza per proseguire a cullare il sogno.
La Nazionale italiana tornerà a disputare un Mondiale nell’ex Cecoslovacchia dopo ben 27 anni (si classificò nona) e a 86 dalla prima volta (nel 1933 giunse decima). Del Mondiale del ‘92 gli azzurri di coach Brian Lefley e di giocatori del calibro di Orlando, Topatigh e Zarrillo (solo per citarne alcuni) si ricorda lo storico pareggio (0-0) contro la Svezia di Sundin, Sjödin e Forsberg. (m.m.)
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