Malagò a Trento tra milioni, campioni e sogno olimpico
Dal Coni soldi alla Provincia per gli impianti sportivi: il presidente si coccola Gross e rilancia la candidatura di Roma 2024
TRENTO. La sostanza: 4,5 milioni di euro del Coni (più altrettanti della Provincia Autonoma di Trento) in sei anni per la sistemazione delle strutture sportive presenti sul territorio. In questo, volgarmente parlando, consiste il protocollo sottoscritto nel teatro di Sanbàpolis da Giovanni Malagò. Ma la sua presenza a Trento – a due anni dall’elezione – ha anche altri importanti significati. Innanzitutto, un ringraziamento ad una terra che continua a rappresentare un’inesauribile fucina di campioni per lo sport italiano: tanto per fare un esempio, tra le 67 benemerenze del Coni che lo stesso Malagò ha consegnato ieri nel quartier generale dell’Opera universitaria, c’erano quelle di Chiara Costazza, Stefano Gross e Davide Simoncelli, i tre sciatori trentini in partenza per i Mondiali di Vail. Ma il numero uno dello sport italiano ha approfittato dell’occasione anche per fare in un certo senso il punto sulla sua presidenza, cominciata – prendendo come riferimento il calendario sportivo del Trentino – con i Mondiali di sci nordico di Fiemme 2013 e costellata da tanti altri appuntamenti importanti a queste latitudini, dai campionati di atletica leggera di Rovereto alle Universiadi, dal tennistavolo internazionale a Riva del Garda, all’attività velistica.
«Caro Ugo, caro Tiziano – ha detto il presidente del Coni, rivolgendosi ovviamente al presidente Rossi e all’assessore Mellarini, presenti alla cerimonia assieme assieme al Commissario del Governo Francesco Squarcina e a Roberto Fabbricini, segretario generale del Coni – I numeri sono incontrovertibili: nel 2014 il Trentino è stato la prima regione d’Italia per l’impegno nel mondo dello sport, negli ultimi 8 anni non siete mai scesi sotto il terzo posto. Avete 700 atleti nella hall of fame dello sport italiano, avete Trentino Volley, l’Aquila Basket... Siete bravi, siete seri e io sono qui anche per questo. Il protocollo vi garantisce 4,5 milioni in 6 anni, che andranno investiti in un’area che parte già da un livello impiantistico altissimo. Non vi montate la testa, ma sappiate che io parlo spesso del modello trentino, anche se qualcosa da migliorare c’è sempre. Sarebbe bellissimo che il progetto Talenti 2020 poter garantire nuovi campioni ai vostri ed al mio successore».
Malagò ha preso la parola dopo il saluto del padrone di casa, il presidente dell’Opera universitaria Alberto Molinari, al quale hanno fatto seguito quelli del presidente del Comitato trentino del Coni Giorgio Torgler e dell’assessore Tiziano Mellarini. Poi il discorso di Ugo Rossi e quindi la premiazione, nel corso della quale Malagò si è appunto coccolato in particolar modo i tre sciatori in partenza per Vail. «Oggi negli sport invernali abbiamo una serie di atleti con i quali abbiamo ottime possibilità di medaglia – ha detto il presidente del Coni – Va tutto confermato in pista, ma credo che questi risultati siano frutto di una federazione che è stata completamente riorganizzata. Se non altro, rispetto ad un paio di anni fa abbiamo le idee chiare».
Ma la gara che Malagò sogna di vincere è quella delle Olimpiadi 2024. «È un discorso molto complesso – ha sottolineato Malagò – ma noi non ci sentiamo sconfitti in partenza, anzi, siamo legittimati a giocarcela fino in fondo. La candidatura dell’Italia, di Roma, è una candidatura forte, penso che sia un’opportunità per tutto il Paese».
Twitter: @mauridigiangiac