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La Fis impone l’airbag obbligatorio per discesa libera e superG. Ascoltato l’appello della famiglia Lorenzi

Confermata la decisione presa a giugno: «La sicurezza è una priorità»

IL PAPA' DELLA SCIATRICE «Tutelare i ragazzi che sciano e tenere in vita ricordo di Mati»



BOLZANO. Da questa stagione l'airbag, la protezione alla schiena usata in particolare dai motociclisti, sarà obbligatorio per tutti gli atleti impegnati nelle gare di discesa libera e di SuperG. Il Consiglio della Federazione internazionale di sci (Fis) ha oggi definitivamente approvato questa modifica regolamentare che da tempo era già data in arrivo. Ma immediatamente tutti nell'ambiente dello sci hanno ricordato l'appello per l'introduzione di nome di sicurezza per gli sciatori lanciato dalla famiglia di Matilde Lorenzi, la giovanissima campionessa italiana morta durante un'allenamento in pista. "Per il suo funerale non vogliamo fiori ma raccoglieremo fondi e faremo un progetto coinvolgendo università e aziende per riuscire ad aumentare la sicurezza per i ragazzi che sciano".

Le parole, composte e profonde, del padre della giovane sciatrice piemontese colpirono tutti. "Quello che è successo a Matilde deve diventare una ricchezza", disse Adolfo Lorenzi. E chissà se il tragico evento dell'atleta italiana non abbia velocizzato l'obbligo dell'airbag, che prima era solo consigliato, da parte della Fis. La Federazione si era già espressa a favore lo scorso giugno ma stavolta la norma entra nel regolamento. Tutti gli atleti che competono nelle discipline di velocità dello sci alpino a partire da questa stagione 2024/25 dovranno indossare l'airbag. Eccezioni - precisa la Fis - possono essere concesse solo nel caso in cui l'airbag non si adatti al fisico di un atleta, in modo da limitare il movimento e quindi la sicurezza. "Per la Fis, la salute degli atleti è prioritaria e non negoziabile - ha sottolineato il segretario generale della federazione, Michel Vion - L'adozione degli airbag fa parte di un approccio più ampio che coinvolge tutti i fattori che possono ridurre al minimo il rischio di lesioni gravi: dalla conoscenza delle condizioni meteorologiche e della configurazione del tracciato alle attrezzature come indumenti resistenti ai tagli e attacchi intelligenti. Adotteremo qualsiasi misura che si dimostri utile per proteggere la salute e il benessere degli atleti".













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