Il noneso Pascal Rizzi scommette sullo skicross
Dopo i successi giovanili nello sci, il trentino si “tuffa” nella nuova disciplina, sognando i Giochi
CLOZ. «Dopo avere vinto nello sci alpino, a livello giovanile, ora punto ad affermarmi a livello internazionale nello skicross».
Parola di Pascal Rizzi, direttamente dal cuore della Val di Non, al rientro a casa dopo un periodo di allenamento sulla neve a Pitztal, in Austria. E, per fare capire di fare sul serio, è al lavoro assiduamente per preparare la sua prima stagione in questa disciplina invernale olimpica, che è in fase di costante ascesa, pure in Italia.
Dopo essere stato autorizzato ad allenarsi con la Nazionale, Pascal Rizzi si è dotato anche di uno staff aggiuntivo che, a casa, lo sosterrà. «Infatti – annuncia il trentino – ho un preparatore atletico, un fisioterapista e anche un procuratore personale, che cura interessi e la mia immagine. Lo ritengo fondamentale per un atleta che, oggi, provi a essere quanto più professionale». Dopo solo due mesi con questa impostazione di lavoro ha già il sostegno di aziende sia del Trentino che dell’Emilia Romagna.
Gli obiettivi? «A lungo termine, la convocazione per le Olimpiadi invernali del 2022. Nel breve, invece – prosegue Pascal Rizzi – guardo alle prime gare della stagione con rinnovato entusiasmo, anche perché, all’interno della squadra italiana mi trovo bene, sia con i compagni che con lo staff tecnico. Partirò nelle prime competizioni grazie al buon punteggio Fis ottenuto con le mie prestazioni nello sci alpino. Ecco che, dopo un buon periodo di allenamento estivo e i primi test sulla neve, con prove cronometrate davvero positive, ritengo di essere pronto per le prove Fis e per la Coppa Europa. Inizialmente dovrò pensare a qualificarmi, poi a puntare a buoni piazzamenti e a un podio».
Rizzi è reduce da un brutto infortunio a un piede ma si è ripreso notevolmente bene.
«Proprio per non tralasciare nessun aspetto - chiosa l’atleta di Cloz - mi sono sottoposto a visite mediche, ho avuto rassicurazioni sul fatto che il piede è ok e posso gareggiare tranquillamente; ho cercato di ricaricare le batterie, trovando pure il tempo d’incontrare alcune aziende. E davvero bella, è stata l’esperienza e il faccia a faccia con i ragazzi di una classe V delle scuole elementari Giovanni XXIII dell’Istituto Comprensivo Modena 1, accolti dalla vice preside Patrizia Malagoli, assieme al mio procuratore Giovannini. Ai ragazzi ho presentato lo ski cross e mi sono confrontato con loro sulla preparazione, il rapporto scuola-sport, l’alimentazione, le giornate tipo dell’atleta e persino sul doping».