Giornalisti

Il "Bruno Cagol" al nostro Maurizio Di Giangiacomo

I premi giornalistici del "Beppe Viola": il "De Martino" va al collega della Rai Manuel Codignoni



TRENTO. Sono Manuel Codignoni, 34 anni, umbro trapiantato a Trento dal 2009, quando fu assunto come giornalista presso la sede Rai, e Maurizio Di Giangiacomo, 47 anni, bolzanino, nato giornalisticamente all'Alto Adige, ma dal 2003 responsabile dello sport della redazione del Trentino, i vincitori dei premi giornalistici dedicati alla memoria di Aldo De Martino e di Bruno Cagol. La proclamazione è avvenuta giovedì nel corso del tradizionale pranzo di lavori al Ristorante Orso Grigio di Trento, al quale erano presenti, con Franco Viola, i vertici organizzativi del Torneo Città di Arco-Beppe Viola, giunto alla sua edizione n° 44, sotto la cui egida sono fiorito negli anni il premio giornalistico dedicato alla memoria di Beppe Viola e, più recentemente, quelli intitolati ad Aldo De Martino e Bruno Cagol. Ad accogliere i responsabili dello sport delle varie testate regionali – in pratica la giuria di due premi - il presidente dell'Arco Roberto De Laurentis, mentre presidente e vicepresidente della Federcalcio hanno voluto testimoniare l'attenzione nei confronti di una realtà come quella di Arco che, per ora, il tempo non sembra fiaccare.

La discussione è stata velocissima e Manuel Codignoni, che faceva parte della rosa dei papabili già lo scorso anno, ha ben presto convinto tutti di essere un degno successore di Luca Franchini e comunque di quei giovani giornalisti che, dal 2007, hanno iscritto il loro nome sull'albo d'oro. Codignoni esce dalla scuola di giornalismo di Perugia, ma, soprattutto, si distingue per voler dare ai suoi servizi quella freschezza che riesce a tenere a bada gli scontati canoni della routine. Maurizio Di Giangiacomo, che succede a Lorenzo Ciola nell'albo d'oro del premio Bruno Cagol, non si può considerare, invece, solo un uomo di macchina, anche se quello prevalentemente è il suo compito, soprattutto dal 2003 quando, dopo 13 anni all'Alto Adige di Bolzano, gli è stato chiesto di scendere a Trento per coordinare la redazione sportiva. Lui, infatti, è sempre riuscito a ritagliarsi, a prezzo di qualche sacrificio, anche uno spazio per la scrittura. Ama scrivere di sci e di ciclismo, sport che cerca anche di praticare, è corrispondente de La Stampa di Torino, ha collaborato con Gazzetta dello Sport, Espresso e Sport Week e, cosa che pochi sanno, si diletta a recensire libri gialli e non lo fa saltuariamente se è vero che i suoi pezzi in argomento sono poco meno di duecento.

 













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