Gaia Vuerich, febbre da Olimpiade? No, da dente del giudizio...
TRENTO. Gaia Vuerich, Ilaria Debertolis, Mattia Pellegrin ed Enrico Nizzi: ecco i quattro moschettieri trentini dell'Italfondo olimpica. Tutti e quattro all'esordio nella rassegna a cinque cerchi,...
TRENTO. Gaia Vuerich, Ilaria Debertolis, Mattia Pellegrin ed Enrico Nizzi: ecco i quattro moschettieri trentini dell'Italfondo olimpica. Tutti e quattro all'esordio nella rassegna a cinque cerchi, tutti under 25 al via per fare esperienza e, perché no, per cercare un risultato di prestigio. In una squadra tutta da rifondare, le maggiori speranze sono riposte nella sprint in skating (e sul valdostano Federico Pellegrino), con la classe 1990 dei Carabinieri Gaia Vuerich che parte forte delle buone prestazioni offerte in Coppa del Mondo, quarta a Nove Mesto l'11 gennaio scorso, ottava in Polonia il 18 gennaio, nona ad Oberhof e decima a Lenzerheide a fine 2013.
VUERICH: "FEBBRE" DA OLIMPIADI. Febbre da Olimpiadi e anche febbre da dente del giudizio per la predazzana. «Sono tre giorni che ho la febbre per un dente del giudizio e tre giorni che non mi alleno – spiega Gaia – Domani (oggi, ndr) se starò meglio ricomincerò a sciare, sperando che questa febbre non mi debiliti più di tanto. I miei limiti li conosco e di certo non posso aspirare ad una medaglia. Comunque ce la metterò tutta anche perché nelle gare sprint non si può mai dire. Per ora sono tranquilla: forse inizierò ad agitarmi quando riceverò il pettorale».
NIZZI DETERMINATO. Fino a un mese fa sognava la Coppa del Mondo, ora si trova a Sochi, pronto al debutto olimpico. «Fino a un mese fa sognavo la Coppa del Mondo – spiega Enrico Nizzi, 23enne di Moena in forza all'Esercito – Poi sono arrivati i primi punti e… Sochi. È successo tutto talmente in fretta che nemmeno ho fatto in tempo a realizzare, ma voglio sfruttare appieno l'occasione. Il tracciato della sprint olimpica è molto duro, come piace a me. Obiettivo qualificazione? Io sinceramente guardo più in là. Voglio tornare a casa felice, consapevole che la sprint in skating è la mia gara e che per avere un'altra chance come questa alle Olimpiadi dovranno passare altri 4 anni. Voglio qualificarmi e andare avanti il più possibile».
PELLEGRIN: OBIETTIVO STAFFETTA. Quattro volte a punti in Coppa del Mondo nella stagione in corso, 22esimo nello skiathlon a Canmore, quindi 19esimo, 20esimo e 29esimo nella 15 km in classico a Canmore, Lenzerheide e Lillehammer, ricordando anche il quarto posto nella 30 km in tecnica classica alle Universiadi. Mattia Pellegrin, poliziotto fassano classe 1989, punterà tutto sulla 15 km classica, con un occhio alla staffetta. Nöckler, che fu schierato come primo frazionista ai Mondiali fiemmesi, non sembra essere al top. La 15 km chiarirà gerarchie e possibili schieramenti. «La 15 km sarà una gara nella gara – spiega Pellegrin – Darò tutto per conquistare un buon piazzamento, che potrebbe aprirmi anche le porte della staffetta. La 4x10 km è la gara delle gare: sarebbe fantastico potersi giocare qualcosa di importante assieme ai compagni».
DEBERTOLIS PER FARE ESPERIENZA. La 23enne primierotta delle Fiamme Oro è ormai in pianta stabile nella squadra azzurra. «So di non avere grandi chance di medaglia, ma quella olimpica è un'esperienza importante per la mia crescita e voglio viverla al massimo – spiega Ilaria – Ai Mondiali di Fiemme, quando nessuno si aspettava nulla da noi, conquistai un inaspettato quinto posto nella team sprint con Marina Piller. Faremo di tutto perché si possa ripetere qualcosa di simile».
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