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Filippini: «Bravi a crederci». Sontacchi: «Grazie al pubblico»

TRENTO. Testa bassa e pedalare. Antonio Filippini esce ovviamente con un gran sorriso dallo spogliatoio, ma il tecnico del Trento è troppo esperto per lasciarsi prendere dai facili entusiasmi....



TRENTO. Testa bassa e pedalare. Antonio Filippini esce ovviamente con un gran sorriso dallo spogliatoio, ma il tecnico del Trento è troppo esperto per lasciarsi prendere dai facili entusiasmi. Ottimi i tre punti sia per la graduatoria che per il morale, ma vietato abbassare – anche di un solo centimetro – la tensione.

«È una vittoria importante che ci permette di spezzare il digiuno interno e tornare a muovere la classifica – queste le parole dell’allenatore gialloblù – ma non dobbiamo pensare che adesso sia tutto bello o tutto facile. I ragazzi sono stati bravissimi a crederci sino alla fine, hanno messo in campo tutto quello che avevano e hanno voluto vincere una partita che non meritavano di perdere. Chiaramente l’espulsione di Toscano dopo pochi minuti della ripresa ha “rotto” quell’equilibrio che avevamo costruito in settimana e mantenuto sino a quel momento e la Grumellese è riuscita a sfruttare l’uomo in più. Poi, però, la squadra si è buttata in avanti con la testa, l’ingresso di Ferraglia ci ha permesso di recuperare profondita e, alla fine, siamo riusciti a “girarla” e possiamo essere contenti. Il “3-5-2” In questo momento, caratteristiche dei giocatori alla mano, è la soluzione tattica che ci fornisce più sicurezza in fase di non possesso palla e più alternative quando dobbiamo offendere. Per ora andiamo avanti su questa strada».

Arriva il vice presidente Daniele Sontacchi che, dopo essersi complimentato con il proprio tecnico, ringrazia il pubblico e plaude alla vittoria della squadra. «Finalmente – tuona Sontacchi – è arrivato questo successo casalingo che attendevamo da tanto tempo. La squadra è stata bravissima a recuperare una partita che sembrava persa. E grazie al pubblico, numeroso oltre le aspettative, che ci ha dato una mano sino alla fine, incitando sempre i ragazzi».













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