la kermesse

Festival dello Sport, il pubblico a tu per tu con Yeman Crippa

L’oro nei 10mila agli Europei di Monaco 2022 ha raccontato la sua storia, sportiva ma anche personale
 



TRENTO. È stato un momento carico di entusiasmo l’incontro del pubblico del Festival dello Sport con Yeman Crippa, atleta trentino che è stato accolto con grande calore da molti appassionati questa mattina, 13 ottobre, al format Gazza Cafè, in via Belenzani a Trento, condotto da Eva Gini.

Ne è uscito un ritratto sportivo e umano partendo dalle prime passioni giovanili fino all'impegno di atleta di livello internazionale. All'orizzonte poi ancora grandi sfide.

L’oro nei 10mila agli Europei di Monaco 2022 ha raccontato la sua storia, sportiva ma anche personale. A partire da quando, ragazzino, si è avvicinato con entusiasmo al calcio, sport che ha praticato a lungo e che ancora lo appassiona, anche come tifoso dell’Inter.

Poi l’incontro con un allenatore che gli ha proposto di cominciare a pensare all’atletica, avendolo visto correre. Quella per l’atletica poi è stata una passione cresciuta nel tempo fino a diventare una scelta di vita.

E così sono arrivati i risultati. “Mi ha aiutato – ha sottolineato Crippa – essere predisposto per la corsa. Crescendo è cambiato l’approccio all’attività sportiva. Con l’aumentare della difficoltà sono aumentati anche allenamento e concentrazione”.

E dunque una carriera fatta di vittorie, record, di una notorietà che con i risultati è cresciuta anche a livello internazionale, e anche di qualche prestazione che non lo ha soddisfatto, come ai Mondiali di Doha e alle Olimpiadi di Tokyo: “Ma è importante – aggiunge - imparare anche da questi momenti”.

Ora tra gli obiettivi per il prossimo anno il forte atleta ha messo gli europei di Roma e le Olimpiadi di Parigi. Intanto ha scelto di orientarsi sempre di più su gare su strada e di allungare la distanza di allenamento per essere pronto per la maratona. Andrà ad allenarsi anche in Kenya. “Per allenarmi con i più forti al mondo – ricorda Crippa. Keniani ed Etiopi sono tra gli atleti più forti, merito delle condizioni ambientali ma anche di una forte motivazione”.













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