Federciclismo Collanega presidentessa del Comitato
Trento. La Fis, dopo una conference call con gli organizzatori svizzeri, di Dobbiaco e della Val di Fiemme, ha confermato il Tour de Ski 2021 come da programma, anche perché le tre località hanno...
Trento. La Fis, dopo una conference call con gli organizzatori svizzeri, di Dobbiaco e della Val di Fiemme, ha confermato il Tour de Ski 2021 come da programma, anche perché le tre località hanno garantito protocolli severi con una “bolla” entro la quale vivranno atleti e addetti ai lavori. Tutti “tamponati”, dagli atleti ai volontari. Un investimento mica da ridere, con un incremento dei costi di 70-80.000 euro.
Tutto risolto? No. La Fis conferma il calendario con Val Müstair (appena al di là della Val Venosta) l’1, 2 e 3 gennaio, Dobbiaco il 5 e 6 e poi la conclusione in Val di Fiemme dall’8 al 10. Gli scandinavi avevano chiesto gare tutte in una nazione, possibilmente Italia e ancor meglio tutto in Val di Fiemme. Dopo il no degli organizzatori, Norvegia, Svezia e Finlandia hanno messo il dubbio la loro partecipazione, con i i top skiers norvegesi Klaebo, Johaug e Iversen a dire no al Tour e la federazione ad assecondarli. Klaebo ha spiegato che per un fondista ammalarsi ai polmoni col Covid vuol dire rimanere a secco col proprio motore. Ustiugov docet: rientrato dalla malattia non è più capace di sostenere ritmi pesanti. Salterà anche il Tour. Quest’anno ci sono i Mondiali a Oberstdorf e nessuno vuole arrivare a corto di preparazione. E c’è lo spettro della quarantena: se qualcuno s’infetta rischia di rimanere all’estero per settimane.
Comunque «the show must go on» e così a Dobbiaco e in Val di Fiemme si lavora a tutto spiano. A Dobbiaco c’è una montagna di neve, oltre un metro. Piste pronte e battute, anche perché nel weekend c’è la Coppa Italia. In Val di Fiemme è tutto bianco, una trentina di centimetri sul fondovalle, pista da un chilometro agibile, poi si ritornerà a sparare ed entro Natale tutte le piste saranno pronte.
Ieri sera il presidente di Dobbiaco Gerti Taschler era stanchissimo. Lavorare con un metro di neve è pesantissimo. Lui un’idea sulle rinunce ce l’ha e la sussurra… «Forse gli scandinavi vogliono far saltare il Tour per portarlo poi in Scandinavia. È un evento proprio bello e importante».
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