Disabili e campioni: a Villa Rosa tante testimonianze di riscatto con lo sport
L’iniziativa “Nuove vite di sport” in collaborazione con gli atleti e lo staff di Obiettivo3, fondato dal campione Alex Zanardi (foto Pat)
TRENTO. Promuovere la pratica dell’attività sportiva paralimpica attraverso dimostrazioni sul campo e incontri con campioni di vari sport. È questo l’obiettivo dell’iniziativa “Nuove vite di sport” che si è tenuta oggi all’ospedale riabilitativo Villa Rosa di Pergine Valsugana in collaborazione con gli atleti e lo staff di Obiettivo3, fondato nel 2017 dal campione Alex Zanardi, per avviare allo sport e sostenere le persone diversamente abili. Presenti all’evento la vicepresidente e assessore allo sport Francesca Gerosa, l’assessore alla salute e politiche sociali Mario Tonina, il direttore generale di Apss Antonio Ferro, il presidente del Comitato italiano paralimpico del Trentino Alto Adige Massimo Bernardoni e il direttore del dipartimento transmurale di riabilitazione di Apss Jacopo Bonavita. Tra il pubblico anche il sindaco di Pergine Valsugana Roberto Oss Emer e il presidente della Comunità Alta Valsugana e Bersntol Andrea Fontanari oltre a numerosi rappresentanti delle associazioni di volontariato.
Hanno portato la loro testimonianza di riscatto attraverso lo sport i paraciclisti Michele Grieco e Leonardo Percoco a cui sono seguite una serie di attività dimostrative pratiche su diverse discipline dove i partecipanti all’evento hanno potuto fare esperienza con gli ausili paralimpici quali carrozzine olimpiche, handbike, tennis tavolo, boccia, tiro a segno e tiro con l’arco, coadiuvati dai tecnici di Obiettivo3 e del Comitato paralimpico trentino.
«Visitando nel suo insieme la struttura di Villa Rosa e cogliendo quello che fate non ho trovato un’ordinarietà – ha affermato la vicepresidente e assessore allo sport della Provincia, Francesca Gerosa –, le cose funzionano bene perché c’è coesione, passione e un grande spirito di squadra che va oltre il semplice svolgere il proprio lavoro. Questa passione ed entusiasmo, che voglio fare miei sul vostro esempio, sono quelli che caratterizzano anche il mondo dello sport. Un mondo che sappiamo portare valori importanti, socialità, inclusione e coesione, e che può dare però anche nuovi obiettivi e stimoli alle persone, affinché possano affrontare una nuova vita potendosi dare nuove sfide. Ci stiamo avvicinando alle Olimpiadi, un evento che farà entrare il Trentino nella storia, e il nostro territorio sarà fondamentale anche per la Paralimpiadi, accogliendo oltre 40 gare. L’auspicio è che queste Olimpiadi siano un punto di partenza e che il Trentino possa essere visto come esempio per altri territori italiani e non solo».
«Siamo qui, in questo ospedale riabilitativo all'avanguardia nel sperimentare forme di sostegno alla disabilità, per salutare un progetto importante che promuove la pratica dell’attività sportiva paralimpica. Obiettivo3 punta infatti ad avviare e a sostenere allo sport persone diversamente abili. E lo fa grazie all’impegno in prima persona di atleti, che portano nei reparti la propria testimonianza e la propria esperienza di riscatto e determinazione nello sport. E grazie ai tanti professionisti della sanità che lavorano con impegno, quotidianamente, per restituire a questi pazienti le giuste motivazioni e stimoli per ricostruire la propria vita, dopo un infortunio o una grave malattia. Questo è un polo di eccellenza, un fiore all’occhiello nell’ambito della riabilitazione, la Provincia è al vostro fianco per garantire percorsi come questo, per aiutarvi a superare le sfide e a non arrendersi, come nello sport», con queste parole l’assessore alla salute e politiche sociali, Mario Tonina, si è rivolto agli organizzatori e agli atleti presenti.
«Villa Rosa è la struttura esempio di dipartimento transmurale, con il settore riabilitativo riferimento provinciale, nel quale vengono accolte persone che da un giorno all’altro vedono completamente cambiata la propria vita. Per questo pazienti, accanto all’impegno dei nostri professionisti, è fondamentale il supporto della rete sociale, del territorio, delle associazioni, ma anche lo sport che può davvero rappresentare un motore di trasformazione e riscatto. Ecco questo ospedale riabilitativo offre davvero una risposta complessiva», questo il messaggio del direttore generale di Apss Antonio Ferro.
Il direttore del Dipartimento transmurale di riabilitazione Jacopo Bonavita ha sottolineato: «La riabilitazione deve essere intesa in senso lato, per permettere alle persone di recuperare la massima autonomia possibile con l’ausilio di tutte le professionalità e supporti. Per questo la riabilitazione deve avvalersi anche di attività non strettamente sanitarie e il progetto di avviamento allo sport paralimpico dopo una grave lesione, attivo già durante la degenza nel nostro ospedale in collaborazione con il Comitato paralimpico del Trentino, si inquadra in questa ottica. Lo sport è un potente strumento di motivazione e di recupero di abilità motorie e costituisce un ottimo viatico per la ripresa di attività socializzanti e professionali dopo la degenza».
«Per questo – ha proseguito Bonavita – abbiamo in essere progettualità future come ad esempio l’allestimento di un giardino riabilitativo e di uno spazio per attività ludiche e socializzanti oltre all’incremento delle relazioni con le realtà del territorio per diverse attività che potranno essere funzionali alla mission della struttura. Il tutto con un’ottica di apertura al territorio e alle persone con disabilità in generale».
A parlare ai presenti, portando la loro testimonianza di riscatto attraverso lo sport, sono stati i paraciclisti Leonardo Percoco e Michele Grieco. Il primo, di origine pugliese, era stato ospite dell’ospedale riabilitativo Villa Rosa oltre 30 anni fa a seguito di un incidente: «Ed è stato proprio tra queste mura – ha raccontato – che ho trovato persone meravigliose, capaci di aiutarmi a costruire una nuova vita. Praticare sport, nel mio caso handbike, mi aiuta a fissare ogni giorno nuovi obiettivi, a divertirmi al di là dei risultati, a coltivare rapporti di amicizia. Rispetto a 30 anni fa si sono moltiplicate le opportunità per chi è reduce da un trauma o un grave incidente. Basta saperle cogliere e avere chi ti aiuta, come hanno fatto con me sia lo staff di Villa Rosa sia quello di Obiettivo3». Michele Grieco, trentino doc, è soprannominato “Iron Leg”: «Questo perché ho una protesi a un’anca causata da una malattia contratta da bambino – il racconto di Michele – l’incontro con Obiettivo3 mi ha aperto nuovi orizzonti meravigliosi. Nel 2018 ho conosciuto Alex Zanardi che mi ha spinto a provare la bicicletta. Non ero convinto, ora non posso farne a meno. Ma l’aspetto più importante è che Alex ha acceso dentro di me una scintilla, la stessa che ora provo a diffondere ad altre persone con la mia testimonianza».