Crippa “cancella” Antibo Il record dei 5000 è suo 

13’02”26. Il trentino delle Fiamme Oro chiude al terzo posto al meeting di Ostrava e strappa al grande Totò un secondo primato dopo quello dei 10 mila: «Spero che non ce l’abbia con me»


MARCO MARANGONI


ROVERETO. Le favole spesso vengono scritte lontane dai propri cari. Se poi, l’attore principale è Yeman Crippa, il risultato è quasi certo e diventa fantastico, stellare. Si, come le stelle che ieri sera hanno salutato quel tanto atteso record italiano dei 5000 metri che resisteva dal 18 luglio del 1990, tradotto in giorni sono ben 11.010: un’eternità. Yeman, l’uomo nato sugli altipiani etiopi che in Italia ha trovato amore, fortuna e gloria, correndo i dodici giri e mezzo della pista d’atletica in 13’02”26 ha cancellato una leggenda del mezzofondo prolungato azzurro che dominava nel mondo, Salvatore Antibo. Totò in undici mesi si è visto strappare da Crippa prima il primato dei 10.000 metri e ieri quello dei 5000.

La gara di Crippa

Sulla pista del “Mestsky Stadion” di Ostrava, città che fu prima triste crocevia di smistamento di carri destinati ai campi di sterminio durante l’epoca nazista e poi “cuore d’acciaio” nella Cecoslovacchia comunista, Crippa è entrato nella storia con una gara tatticamente diversa da quelle che correva Antibo. Se Totò si metteva lui a cadenzare il ritmo e magari ad ingaggiare epiche sfide – vedasi quella indimenticabile contro il marocchino Skah a Oslo nel 1991 –, Crippa ha preferito andare via del suo passo senza rischiare di andare fuori giri. Il mezzofondista trentino, cresciuto nell’Atletica Valchiese sotto la guida del compianto Marco Borsari, si è messo dietro all’ugandese Jacob Kiplimo, poi vincitore in 12’48”63, e fino a circa 3000 metri è rimasto incollati a lui.

Il 23enne portacolori delle Fiamme Oro, allenato da Massimo Pegoretti (ieri sera era Rovereto), è stato uno dei grandi protagonisti di uno dei più antichi meeting del Vecchio Continente, il “Golden Spike” arrivato alla 59esima edizione. Crippa è stato autore di una gara coraggiosa nel corso della quale ha saputo mixare benzina ed acume tattico.

Le parole di Yeman

«Erano tre anni che ci provavo, finalmente il grande risultato è arrivato. Sono contentissimo». È stato questo il primo commento di Yeman da neoprimatista italiano. «Spero che un mito come Totò Antibo non ce l’abbia con me. Gli ho tolto un altro record, ma so che faceva il tifo per me – ha aggiunto sorridendo –. Era l’obiettivo della mia stagione e averlo ottenuto significa che sono sulla strada giusta. Avrei voluto provare restare sotto i 13 minuti, è sfumato di poco ma ci riproverò».

Felice anche Antibo

Contattato ieri sera dal nostro giornale, Salvatore Antibo dalla sua Altofonte, ci ha detto: «Certo che l’ho vista la gara, sono felice che Crippa ha battuto il mio record, se l’è meritato perché era almeno un anno che solo lui poteva battere questo record». Antibo, uno dei grandi dell’atletica mondiale a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, precisa, «dico finalmente perché dopo 30 anni era giusto che il primo primato venisse migliorato e, ribadisco, gli atleti africani sono i più forti del mondo». Totò conclude con una speranza, «Yeman è un atleta africano ma è italiano e mi auguro che gli italiani lo amino quanto hanno amato e amano ancora me».

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