Calcio, insulti a Napoli e cori razzisti: chiusa la curva del Verona
La decisione del giudice sportivo. Per lo striscione che indicava Napoli come bersaglio indaga la procura
VERONA. Il Verona dovrà giocare una gara con il settore Curva Sud privo di spettatori. È la sanzione decisa dal giudice sportivo della serie A, Gerardo Mastrandrea, per i cori di insulto, rivolti ai sostenitori del Napoli, e per quelli razzisti a Koulibaly e Osimhen.
Per il giudice sportivo la gravità del fatti e la percezione dei cori non concede la possibilità di sospendere la sanzione.
Nel provvedimento il giudice sportivo sottolinea la decisione di chiudere la curva del Verona per un turno rilevando che i cori in questione, "intonati in più occasioni, per la quasi totalità dei tifosi assiepati nel settore interessato (nel numero di oltre 4000)", di matrice territoriale nei confronti dei sostenitori del Napoli in occasione della partita di domenica scorsa, sono stati "percepiti chiaramente in tutto l'impianto durante l'intero svolgersi della gara".
Inoltre "la gravità dei fatti, la dimensione, durata e percezione dei detti cori comportano la non applicazione della sospensione dell'esecuzione della sanzione".
Il giudice sportivo ha punito anche "cori di discriminazione razziale" ai danni dei giocatori del Napoli Koulibaly e Osimhen. In entrambe le fattispecie nei confronti dell'Hellas Verona sono state applicate le attenuanti previste "avendo la detta società dato dimostrazione di aver adottato, prima dei fatti, modelli di organizzazione atti a prevenire comportamenti della specie di quelli verificatisi e di aver cooperato preventivamente con le Forze dell'ordine e le Autorità preposte, nonché in ogni caso per essersi pubblicamente dissociata dai gravi comportamenti tenuti in tale contesto".
Discorso a parte lo striscione apparso all'esterno del Bentegodi tra sabato e domenica con le bandiere di Russia e Ucraina e una serie di numeri che rappresentanti le coordinate di Napoli, una sorta di indicazione a "colpire” la città: sulla vicenda - indaga la Procura di Verona. Nel caso fossero identificati i responsabili, l'avvocato napoletano Angelo Pisani, presidente di 'Noi Consumatori', ha fatto sapere che si costituirà parte civile all'eventuale processo "e il risarcimento danni sarà devoluto all'emergenza Ucraina".