la sentenza

Calcio: finisce favola del Chievo, è stato escluso dalla B

Il Tar respinge ricorso gialloblù, riammesso quindi il Cosenza



VERONA. Parola fine sulla favola Chievo: il Tar ha respinto il ricorso della società gialloblù che aveva chiesto la sospensiva cautelare dopo la decisione del Coni di escludere gli scaligeri dalla prossima Serie B.

Stamattina (3 agosto) è stata depositata la sentenza, coi giocatori svincolati già nelle prossime ore.

Il Chievo andrà comunque alla collegiale del Tar, nell'udienza che entrerà nel merito, ma con pochissime speranze di poter far parte della Serie B anche in sovrannumero vista la bocciatura di oggi.

Al posto dei veronesi verrà riammesso il Cosenza.

Sta alla proprietà decidere se ripartire almeno dalla Serie D, opzione non così scontata visto che Verona è già rappresentata nei professionisti da Hellas e Virtus ma scenario possibile, visto il passato del Chievo.

La Figc può infatti autorizzare la Lega nazionale dilettanti (Lnd) ad iscrivere la nuova società in sovrannumero.

Resta l'amarezza di una fine ingloriosa per una squadra che, in qualche modo, aveva rappresentando la grande novità del calcio italiano. Una piccola squadra di quartiere, un borgo che si era issato sino all'Olimpo della serie A.

Più di 30 stagioni tra i professionisti, una lunga striscia di annate nella massima serie e nomi importanti.

L'anno dei record quello del debutto con una squadra che fece innamorare gli sportivi. Gigi Delneri alla guida tecnica e un undici indimenticabile. Lupatelli tra i pali con la maglia numero 10, difesa a quattro con Moro e Lanna sugli esterni e D'Anna e D'Angelo centrali.

La regia di "Genio" Corini, il moto perpetuo di Perrotta, gli esterni frecce come Luciano già Eriberto e Manfredini e un attacco bene assortito come Marazzina e Corradi.

Un Chievo che giocava un calcio rivoluzionario in grado di superare l'Inter a San Siro e di chiudere al quinto posto. Ma ancora tanti i volti che hanno reso grande questa piccola squadra, come quello di un fedelissimo e capitano di lungo corso Sergio Pellissier. Tutto ora nell'oblio.

Resta il ricordo. Il presente è un incubo a cui il Tar ha messo fine. 













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