Australian Open, Alcaraz punta Sinner: «Per batterlo darò il 100%»
La sfida ricomincia. L’ex tennista lussemburghese Radoux giudice nel caso Clostebol. "Eterno" Fils: ha vinto l'Atp 250 di Adelaide a 38 anni suonati
MELBOURNE. Ci sono rivalità sportive che vanno oltre i freddi numeri e che, anche in uno sport come il tennis - dove le statistiche sono il pane quotidiano di ogni appassionato - si fondano su vecchi aneddoti, sorrisi forzati e pacche sulle spalle. E' il caso di quella tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, i due talenti con la racchetta più puri in circolazione.
Il fatto che l'italiano sia il numero 1 mentre attualmente lo spagnolo sia "soltanto" il numero 3 non inficia la convinzione generale che agli Australian Open il big match sarà sicuramente la loro eventuale sfida. "Jannik? Quando lo affronto so che devo giocare al meglio se voglio vincere", dice lo spagnolo in una conferenza stampa dove la domanda ricorrente è stata il rapporto con l'amico alto-atesino.
"Quando gioco contro di lui ho un approccio mentale diverso. Devi fare qualcosa di diverso: diversa preparazione, diverso approccio mentale - spiega Carlitos - Se incappi in un giornata storta, contro Jannik sai già che al 99% perderai. E' questo quello a cui penso quando so che dovrò affrontarlo".
Attenzione. Nessun timore ma solo un modo per caricarsi: "La cosa buona è che vederlo in vetta, vederlo vincere titoli - aggiunge Alcaraz - mi spinge ad allenarmi ancora e a pensare a cosa dovrei migliorare per affrontarlo. Avere questa rivalità con lui è una gran cosa perché mi spinge davvero a dare il meglio ogni giorno".
Sono, pressappoco, le stesse parole che adotta l'italiano quanto parla del rivale. D'altronde, la prima cosa che tutti gli appassionati di tennis hanno fatto quando è stato reso pubblico il tabellone del sorteggio degli Australian Open è vedere quando avrebbero potuto affrontarsi i due talenti: il murciano, scivolato in terza posizione, è stato sorteggiato nella stessa metà di tabellone del numero 2 Alexandar Zverev. Quindi i due eredi designati di Novak Djokovic, Rafa Nadal e Roger Federer si potranno eventualmente affrontare in finale.
Entrambi si scambiano elogi ogni volta che si incontrano, si complimentano per "il livello di gioco" dell'avversario, sottolineando che si sono divertiti. Ma la rivalità c'è e si gioca su piccole sfumature. Si narra - ma si è ai limiti della legenda - che un giovanissimo Sinner abbia visto giocare lo spagnolo e, impressionato dal suo gioco, gli abbia chiesto quanti anni avesse già individuandolo come un potenziale concorrente per la gloria. Non sono poi passati inosservati il silenzio dello spagnolo sul caso Clostebol e un "ora so chi sono i veri amici" pronunciato dall'alto-atesino.
Al momento le statistiche - Rino Tommasi insegna - dicono che Alcaraz è uno dei pochi ad aver battuto Sinner nel 2024 ed è avanti 6-4 negli scontri diretti. Il resto è ancora tutto da scrivere.
Nel 2025 Sinner dovrà vincere anche il suo match con il Tas di Losanna. Il presidente del collegio che valuterà il ricordo della Wada sull'assoluzione dell'italiano sarà Jacques Radoux, avvocato lussemburghese ed ex tennista che vanta anche alcune presenze in Davis.
A Melbourne c'è sempre spazio per storie uniche. La prima è legata al sempre-verde Gael Fils. Il francese ha appena vinto, a 38 anni e 4 settimane, l'Atp 250 di Adelaide: è ora quarto nella speciale classifica dei vincitori più "vecchi" in un torneo del circuito mondiale. Agli Australian Open sfiderà il n.2 mondiale Alexander Zverev. "L'età è solo un numero - ha commentato Monfils - Continuo a credere di poter produrre tennis di qualità, l'ho dimostrato questa settimana".
Per gli azzurri, oltre ai 10 uomini e alla pattuglia femminile guidata da Jasmine Paolini, si punta molto sulla coppia Bolelli-Vavassori: hanno vinto il torneo di doppio maschile Atp 250 di Adelaide. Primo successo del 2025 che rilancia le loro ambizioni per gli Open, dove lo scorso anno hanno perso soltanto in finale.
(foto Ansa / Epa)