Il caso

Addio Eurocup: “vince” la Fip, perde il basket

Dopo la rinuncia di Trento, Reggio Emilia e Sassari Petrucci e Malagò cantano vittoria, tacciono le tre società


Sergio Zanella


TRENTO. La resa dei conti di ieri a Roma ha confermato le anticipazioni del Trentino, con la morsa del duopolio Fip - Coni che ha accerchiato le tre ribelli d’Eurocup e le ha costrette a una brusca frenata nel loro sogno continentale. Sarebbe però sbagliato parlare di contratti stracciati, con le poche parole del comunicato ufficiale della Fip, in puro “burocratese”, che fanno capire ben poco di quanto sia successo nelle sale del Coni. Al termine della riunione romana, stando al resoconto «caratterizzata dalla massima cordialità e collaborazione», Reggio Emilia, Sassari e Trento avrebbero deciso «di procedere nel rispetto dei regolamenti nazionali e internazionali che sono alla base dell’ordinamento sportivo».

Una frase questa che vuol dire tutto e niente, visto che le leggi più volte chiamate in causa da Petrucci e soci sembrerebbero dare ragione proprio alle tre ribelli. In tutto questo a rendere ancora più sfumati i contorni della faccenda c’è il silenzio delle tre squadre coinvolte, con il patron reggiano che si è limitato a rileggere le dichiarazioni della Fip e con i massimi dirigenti aquilotti che si sono rintanati dietro al più classico dei no comment.

Chi invece ha parlato è il duo Petrucci - Malagò: «Preolimpico certo. Abbiamo intenzione di riallacciare i rapporti con Legabasket con nuove regole da stabilire e convenzione da studiare, ma la volontà politica c'è», ha spiegato Petrucci. «Risultato di buon senso, di logica e di rispetto reciproco. Non ci sono vincitori o vinti, Reggio Emilia, Sassari e Trento parteciperanno a pieno titolo al campionato italiano del prossimo anno», ha aggiunto Malagò, ignorando forse che in Italia chiunque si è accorto di coloro che sono risultati essere vinti e vincitori di questa assurda situazione.

A perdere è infatti il basket giocato e i tifosi, a vincere come al solito la politica che, tramando nelle segrete stanze, dà pochissime informazioni a chi sta dall’altra parte della barricata. In questo presunto clima disteso, a stridere è, come detto in precedenza, il silenzio stampa proclamato dalle tre squadre, con nessun tesserato trentino che ha proferito parola durante la conferenza stampa pre Venezia tenutasi ieri pomeriggio.

Restano ora da capire ancora molti e forse troppi dettagli: le tre squadre hanno detto ufficialmente addio all'Eurocup o hanno solo preso tempo? E se sì, dovranno pagare la pesante penale di rescissione contrattuale con la Uleb? Ai posteri l'ardua sentenza, con la convinzione che quello di ieri è stata solo una tappa di una vicenda che si trascinerà ancora per mesi.

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