Trento, la protesta degli studenti contro la seconda prova alla maturità
La decisione – spiegano – è l'ennesima dimostrazione di un Ministero che non ascolta gli studenti e che non prende in considerazione la grave situazione psicologica che stanno vivendo, ma pensa invece solamente a valutarli
TRENTO. “È impensabile tornare a questo tipo di esame dopo mesi di pandemia - dicono gli studenti - e anche adesso, seppure la scuola sia in presenza dall'inizio dell'anno, sappiamo che la situazione non è davvero così: ci sono moltissime classi in quarantena o che sono state più volte in quarantena e quindi in dad durante tutto l'anno”.
Il tema è l’esame di maturità che quest’anno, così ha deciso il ministro torna “all’antico”, con anche la seconda prova scritta. Una decisione che ha portato a diverse proteste come quella di oggi, 4 febbraio, a Trento.
“Queste direttive, arrivate solo ora dopo mesi di incertezza – spiegano gli studenti - sono l'ennesima dimostrazione di un Ministero che non ascolta gli studenti e che non prende in considerazione la grave situazione psicologica che stanno vivendo, ma pensa invece solamente a valutarli».
Così alle 10 in punto, davanti alla facoltà di Sociologia, un centinaio di studenti del capoluogo si sono ritrovati per manifestare, in modo pacifico ed ordinato. Ma al tempo stesso determinato.